Partito azzurro imprescindibile per moderati e riformisti
Il Centro non può che partire da Forza Italia, l’ultimo errore di Berlusconi è aver dato per scontata scontata l’alleanza con la destra
Il nuovo bipolarismo Pd-FdI non lascia molto spazio a un’alternativa e i moderati rischiano l’irrilevanza Un’alleanza a guida FI? Possibile, ma il partito deve recuperare la propria identità riformista e liberale
Finita quest’anno la lunga tornata elettorale, con elezioni europee, amministrative e regionali, si può provare a trarre qualche conclusione di carattere generale. Sembra che si sia formato nel nostro Paese un nuovo bipolarismo, con destra e sinistra, capeggiate, rispettivamente, da Fratelli d’Italia e dal Partito Democratico. Questi due partiti guidano così saldamente le proprie coalizioni che pare sia nato quasi un sistema bipartitico. Ma c’è ancora, in Italia, uno spazio al di fuori delle alleanze con uno di questi due partiti?
A questa domanda mi sento di rispondere con un secco no. Esiste, certamente, uno spazio intermedio, al centro, tra Pd e FdI, che può essere anche decisivo per vincere le elezioni ma chiunque occuperà tale spazio, con questo sistema elettorale, non potrà realisticamente prescindere dall’alleanza con uno dei due partiti maggiori. Per essere decisivo, però, questo mitico Centro politico deve innanzitutto unirsi, deve mettere da parte divisioni, personalismi e frammentazioni, che lo hanno afflitto e continuano ad affliggerlo. Sono circa una decina le sigle e le formazioni centriste che si contendono questo spazio e, ovviamente, nessuna di loro è autosufficiente e riesce a raggiungere i quorum elettorali.
Forza Italia imprescindibile per il Centro
In questa prospettiva, la prima, inevitabile, ovvia unione delle forze centriste sarebbe con Forza Italia che potrebbe, in questo modo, provare a recuperare, almeno in parte, le sue origini di partito riformatore, liberale, democratico, persino socialista, oltre che cattolico. Il Centro, se vuole esistere per avere davvero una prospettiva politica di ampio respiro, e non solo per eleggere qualche suo esponente, non può che partire da Forza Italia. E Forza Italia, se vuole veramente tornare a incidere significativamente nella politica e nel governo, deve completamente mettersi in discussione, aprirsi; i suoi dirigenti, soprattutto, devono rinunciare a difendere le loro personali rendite di posizione e di potere. Solo un accordo politico strutturale tra tutte le forze moderate, di centro, liberal-democratiche, europeiste ed atlantiche può rendere queste forze centrali e determinanti. A quel punto, solo a quel punto, si porrebbe la questione delle alleanze, con la destra o con la sinistra, con uno dei due partiti maggiori (che potrebbero pure non esserlo più…), Fratelli d’Italia e il Partito Democratico.
L’ultimo errore di Berlusconi
Avere dato per scontata l’alleanza con la destra, in un centrodestra che non era più quello di una volta, è stato l’ultimo errore compiuto da Silvio Berlusconi. Un errore del quale Berlusconi si è probabilmente reso conto troppo tardi, a giudicare dalle parole sprezzanti nei confronti di Giorgia Meloni scritte nel famoso bigliettino sui banchi del Senato. Un errore del quale Forza Italia sta pagando le conseguenze con una presenza e dei risultati chiarimenti insoddisfacenti nel governo, come confermano le cronache politiche di questi giorni. Forza Italia, insieme alle forze liberal-democratiche ed europeiste, potrebbe provare a liberarsi gradualmente dal cappio dell’alleanza con la destra, potrebbe iniziare magari già il prossimo anno a stabilire alleanze diversificate e non scontate alle elezioni amministrative che si terranno in diverse importanti città. E se per questa sua ritrovata libertà ci dovessero essere conseguenze sul governo, la responsabilità non sarebbe certo di Forza Italia. Poi, ci saranno i referendum sui quali Forza Italia, insieme agli altri centristi e riformatori, può e deve dire una parola diversa dai suoi attuali alleati, sia sull’autonomia differenziata che sulla cittadinanza agli immigrati. Se non lo facesse, nemmeno su questi due temi, Forza Italia perderebbe definitivamente credibilità.
Infine, ci saranno le elezioni politiche, a quel punto si terranno probabilmente in una situazione più chiara. La destra sarà conservatrice o avrà ancora la fiamma nel simbolo? La Lega sarà ancora quella nazionalista di Salvini, sarà ancora alleata in Europa con forze estremiste ed improponibili per Forza Italia e i moderati? E a sinistra cosa sarà successo? Avrà capito la brava Elly Schlein che non basta mettere insieme tutto quello che insieme difficilmente può stare ma deve fare nuove alleanze, magari sottraendole allo schieramento avversario? Troppi interrogativi pesano sul futuro, come si vede. Ma ci sono alcune certezze: il Centro deve essere unito; di questo Centro non può che far parte anche Forza Italia; le alleanze di questo Centro dovranno essere fatte con pragmatismo. Sarebbe utile, poi, che questo Centro avesse pure un leader. Questo è, forse, il problema maggiore, i leader attuali hanno già dato cattiva prova e Forza Italia un vero leader oggi non lo ha…
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