Il Chieti punta sempre più in alto. Dopo aver fatto sognare i tifosi con acquisti da capogiro, tra cui l’ex Bologna Godfred Donsah e l’ex Udinese Andrija Balić, i neroverdi sono pronti a stupire di nuovo con un progetto ambizioso ma concreto. Il prossimo passo che la squadra abruzzese di Serie D si appresta a compiere è TETI: Training, Education, Team Integration. Per un legame indissolubile tra sport, educazione e inclusività. Riqualificando l’area ex CIAPI sorgerà un centro sportivo e formativo all’avanguardia, grazie alla sinergia con l’Università Gabriele D’Annunzio, che diventerà la casa per molti giovani atleti. Impianti di ultima generazione con tanto di alloggi, aree di studio, palestre e un centro di recupero fisico. Un campo da calcio a 11, uno da calcio a 8, cinque campi da padel, un percorso benessere. Insomma, un campus in stile college che ospiterà anche eventi culturali.
Il progetto TETI, punto di riferimento nazionale tra innovazione e inclusione
Altair D’Arcangelo, business developer WIP Finance, lo definisce “un punto di riferimento nazionale” che avrà il pregio di andare anche oltre il calcio: “Rappresenta una forza trainante per la città, con strutture accessibili a tutti, eventi nazionali e internazionali, e spazi che diventeranno punto di incontro per tutta la comunità. Il Chieti e l’Università D’Annunzio hanno iniziato un percorso solido e concreto, che darà al Chieti infrastrutture moderne e opportunità reali. Sarà anche supporto del territorio, perché tutto questo scaturirà un certo indotto economico e posti di lavoro”.
La presentazione alla Camera dei deputati
Il supporto delle istituzioni
Il ministro Abodi è intervenuto con un videomessaggio e ha speso parole di apprezzamento verso il progetto TETI: “Il lavoro va nella giusta direzione. Il supporto e la presenza dei parlamentari del territorio testimoniano la volontà di prendere spunto da questa esperienza, che merita di essere supportata e comunicata”. Il professor Arcangeli ha sottolineato l’importanza del connubio tra formazione e sport: “Lo riteniamo molto importante nella sostanza”.
L’intenzione è anche quella di riunire tutte le discipline sportive, il settore giovanile, il calcio maschile, il calcio femminile e il basket. Un obiettivo rilanciato con orgoglio dal presidente Di Labio: “La città già sta recependo questo messaggio, siamo continuamente cercati per portare avanti il progetto. Immaginate che #respect sta diventando il simbolo della città: lo troviamo addirittura anche nelle locandine di alcuni eventi. La città sta rispondendo e a Chieti si respira un’aria diversa, di speranza e di un futuro certamente migliore”. Lo dimostrano il momentaneo primo posto in classifica dei neroverdi e la massiccia presenza di donne, ragazzi e intere famiglie che puntualmente la domenica riempiono lo stadio Guido Angelini.
La guida del “modello Tottenham”
Feole ha snocciolato numeri importanti: 30 milioni di euro previsti per la realizzazione dello stadio e 6 milioni circa di ricavi definiti come fatturato che il sistema dovrebbe produrre. Gli occhi sono puntati sul nuovo stadio del Tottenham, modello di ispirazione dei neroverdi per fare sistema. “Quest’opera è incredibile per l’effetto sociale. Era un’area dismessa, molto degradata della zona di Londra, abbandonata e considerata pessima dove andare ad abitare. C’era un’insurrezione degli esercizi commerciali quando hanno saputo che avrebbero fatto lo stadio. Ma il risultato è che oggi è diventata un’area molto riqualificata e gli esercenti sono contenti perché qualcuno ha triplicato il valore delle proprie attività. Il Tottenham ha promosso un percorso di sviluppo e competenze per far entrare nelle università i ragazzi disagiati. Così è rinata un’area”, ha dichiarato Feole.