Sono 16 i posti a tempo indeterminato per comunicatori
“Il Concorso del Comune di Napoli per comunicatori va bloccato, è fuorilegge”, l’Ordine dei Giornalisti chiede la sospensione

Dal 10 agosto è possibile candidarsi per partecipare al maxi concorsone indetto dal Comune di Napoli per 1.394 posti. Tra questi ci sono anche 16 assunzioni per comunicatori a tempo indeterminato. Nel bando si legge che i posti a disposizione sono divisi in: 5 istruttori comunicazione e/o informazione di categoria C a cui possono partecipare anche i diplomati, 10 Istruttori Direttivo Comunicazione e Informazione di Categoria D, quindi per laureati e un dirigente Area Comunicazione. Per nessuna delle posizioni tra i requisiti o per avere un punteggio superiore è previsto essere iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
Così l’ Ordine dei Giornalisti della Campania non ci sta e chiede che il concorso di Ferragosto del Comune di Napoli venga bloccato. “Sedici posti nel settore comunicazione con competenze tipiche del giornalista, ma per il Comune di Napoli non è necessaria l’iscrizione all’Albo – scrive il Presidente Ottavio Lucarelli in una nota – Un bando che va immediatamente bloccato e riscritto inserendo i requisiti previsti dalla legge 150 del 2000. Lo chiede l’Ordine dei giornalisti della Campania dopo la pubblicazione del bando per sedici posti, dal dirigente fino agli istruttori di comunicazione-informazione. Il bando, pubblicato su Gazzetta ufficiale e sito istituzionale del Comune, non prevede in alcun caso l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti e l’Ordine della Campania ne chiede pertanto l’immediata sospensione con l’inserimento dell’iscrizione all’Albo tra i requisiti per l’ammissione. E non solo. Sorprende che tra i requisiti per il ruolo di dirigente siano previste lauree come la Disciplina di arti, musica, spettacolo ma non la laurea in Giurisprudenza. Il Comune di Napoli vuole, come dirigente dell’area Comunicazione, una persona esperta di arte che ignori le fondamenta del Diritto?”.
Effettivamente scorrendo il bando si leggono i requisiti, oltre ovviamente a quelli previsti per legge per partecipare a un concorso pubblico (come la maggiore età, la cittadinanza, godimento dei diritti civili e politici, non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo,…). Per la Categoria D i requisiti sono i seguenti: Laurea (L) appartenente alle seguenti classi: L-14 scienze dei servizi giuridici, L-33 Scienze economiche, L-10 Lettere; L-5 Filosofia; L-20 Scienze della comunicazione; L- 40 Sociologia; L-36 Scienze politiche e delle relazioni internazionali, L-16 Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione ovvero Diploma di laurea (DL) in: Giurisprudenza; Economia e commercio; Lettere; Filosofia; Scienze della comunicazione; Sociologia; Scienze politiche; Relazioni pubbliche o titoli equiparati ed equipollenti secondo la normativa vigente. Nessun accenno alla possibilità o necessità di essere iscritto all’Ordine dei Giornalisti, sebbene il lavoro per cui ci si candida è quello della comunicazione o più precisamente “Istruttore Direttivo Comunicazione e Informazione”.
Scorrendo il bando arriviamo alle materie d’esame previste per siffatti comunicatori: “Teorie, tecniche e strumenti dell’ufficio stampa e del linguaggio giornalistico; comunicazione pubblica; social media; gestione mediatica di eventi di rilevanza locale e nazionale; disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni; organizzazione e gestione di eventi stampa; elementi di diritto costituzionale; ordinamento degli enti locali; diritto amministrativo, con particolare riferimento a: procedimenti amministrativi, trasparenza, accesso agli atti, anticorruzione, protezione dei dati personali; disciplina del lavoro pubblico e responsabilità dei dipendenti pubblici; elementi di diritto penale, con particolare riferimento ai reati a mezzo stampa e ai reati contro la Pubblica Amministrazione; competenze digitali”.
Nonostante le materie d’esame siano proprie della professione dell’Ufficio Stampa, non è previsto essere iscritti all’Ordne dei Giornalisti, né da pubblicisti né da professionisti. Fa sorridere in particolare la materia presa in esame “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”, che sarebbe la Legge 150 del 2000 sulla Comunicazione pubblica. La norma prevede che per svolgere questo tipo di informazione istituzionale sia obbligatoria l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti, pubblicisti o professionisti.
L’iscrizione all’ordine dei Giornalisti non è prevista nemmeno per il posto da dirigente della comunicazione. Per questa posizione i requisiti sono: “essere in possesso dei seguenti Diplomi di Laurea (DL) almeno quadriennale (vecchio ordinamento), ovvero laurea specialistica (LS) (D.M. 3 novembre 1999, n. 509), ovvero laurea magistrale (LM) (D.M. 22 ottobre 2004, n. 270), in: Scienze della comunicazione; Comunicazione internazionali; Relazioni pubbliche; Scienze della cultura; Lingue e letterature straniere; Lingua e cultura italiana; Lettere; Filosofia; Storia; Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo; Storia e conservazione dei beni culturali; Storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali; Conservazione dei beni culturali; Scienze turistiche, ovvero titoli equiparati ed equipollenti secondo la normativa vigente”. Anche in questo caso le materie previste dalla prova sono: “Diritto amministrativo, con particolare riferimento alla disciplina del procedimento amministrativo e dei contratti pubblici; Ordinamento amministrativo e contabile delle pubbliche amministrazioni; Nozioni di diritto costituzionale ed amministrativo; Teoria e tecniche della comunicazione pubblica; Comunicazione e marketing digitale; Pianificazione della comunicazione interna ed esterna; Strumenti e strategie comunicative digitali; Utilizzo e gestione dei media tradizionali, digitali e dei social network; Normativa in materia di privacy, trasparenza e anticorruzione”.
© Riproduzione riservata