La mossa populista
Il conto-simpatia pagato da Meloni in Albania, la premier trasforma ambasciatori in commessi e dimentica le altre ‘vergogne’ italiane
Una mossa populista, mediatica ma soprattutto incoerente. Un’azione simpatia quella della premier Giorgia Meloni che non deve però far ridere nessuno. Perché pagare il conto agli italiani scappati dal ristorante in Albania, trasformare i funzionari dell’ambasciata in ‘commessi’, inviandoli dal proprietario dell’attività per saldare i circa 80 euro (che avrebbe messo sul piatto la stessa presidente del Consiglio), lancia un messaggio assai equivoco. Quello che dietro a ogni marachella c’è lo Stato pronto a metterci una pezza. E infatti sui social i commenti si sprecano. “Stasera cena a Ibiza? Offre Meloni” e così via.
Ma soprattutto l’atteggiamento della stessa premier, che dice di essersi vergognata per l’azione dei suoi connazionali, non sempre è lo stesso quando ci sono altri episodi di cui vergognarsi, a partire dalle parole del ministro Piantedosi dopo la strage di Cutro, o da quelle del presidente del Senato Ignazio La Russa dopo le accuse di violenza sessuale rivolte al figlio.
Un episodio che ha scatenato le opposizioni e che ha visto l’immediata contro-replica della premier che torna sulla vicenda: “Mentre mi trovavo in Albania il Primo Ministro Rama mi racconta la storia di 4 italiani che in un ristorante del posto erano scappati senza pagare il conto. Il ristoratore, dopo che le immagini della fuga erano diventate virali, aveva detto che era comunque felice perché i nostri connazionali avevano mangiato bene ed erano rimasti contenti. Mi sono vergognata – scrive la premier sui social – perché l’Italia che voglio rappresentare non è una Nazione che fa parlare di sé all’estero per queste cose, che non rispetta il lavoro altrui, che pensa di essere divertente fregando gli altri. Allora ho deciso di chiedere all’ambasciatore di andare a saldare il conto, che ho pagato personalmente. Niente di che, infatti io non ne ho neanche dato notizia”.
Albania, turisti italiani scappano senza pagare il ristorante: Giorgia #Meloni fa saldare il conto perchè «Gli italiani rispettano le regole e pagano i propri debiti». Forse sarebbe stato più dignitoso farli identificare e denunciarli. #Berat pic.twitter.com/7lqugtC2XD
— Cad Bane 🇮🇹🇪🇺🌱🌍Parody (@_Brick_Block_) August 18, 2023
“Eppure – continua Meloni – anche questo in Italia ha creato polemica, da parte di un’opposizione che evidentemente preferisce un’altra immagine dell’Italia. Me ne dispiace perché speravo che almeno su una cosa così banale si potesse essere tutti d’accordo”.
Il video, diventato virale su TikTok, immortala un gruppo di italiani ripresi dalle videocamere di sorveglianza mentre scappavano da un ristorante a Berat senza pagare il conto. Così la premier, che si trovava in Albania, ha deciso di saldare il conto e ripulire l’immagine dell’Italia con quel perentorio “vada subito a pagare il conto di questi imbecilli per favore, e faccia un comunicato. L’Italia non può permettersi di essere disonorata all’estero” che avrebbe riferito all’ambasciatore italiano a Tirana.
“Dietro a questa idea balzana per cui se mi ubriaco in discoteca lo Stato mi paga il taxi, e se scrocco la cena in Albania lo Stato mi paga il conto, non c’è solo il disprezzo di chi paga le tasse. C’e’ un’idea paternalistica, onnicomprensiva e distorta delle istituzioni pubbliche”, ha scritto su twitter Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva e Azione al Senato. “Ecco l’estrema frontiera del populismo: tutti impuniti, tanto paga Giorgia. Mi chiedo se questa regola da oggi in poi varrà anche all’interno del territorio nazionale e non solo all’estero. Alla faccia di tutti i cittadini italiani onesti che pagano il conto al ristorante. Se Giorgia voleva fare la paladina dell’italianità ci è riuscita benissimo: fai come ti pare, tanto paga Pantalone” ha dichiarato Riccardo Magi di Più Europa.
Duro anche Emiliano Fossi, deputato del Pd: “Ha perfettamente ragione la premier Meloni a vergognarsi degli italiani scappati in Albania senza pagare il conto al ristorante. Doveva però vergognarsi anche dei migranti lasciati morire in mare, dei generali xenofobi, dei presidenti del Senato che umiliano le donne vittime di violenza, dei bambini figli delle famiglie arcobaleno che non avranno diritti, della benzina oltre i due euro, dell’inflazione al 10 per cento, di oltre tre milioni di lavoratori poveri e di mille promesse in campagna elettorale mai mantenute. Non basta pagare un conto per lavarsi la coscienza”.
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