Sembrava che la pandemia avesse mollato la presa e invece da alcune settimane il numero dei contagi e tornato a salire. Due Regioni tornano questa settimana a superare la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti ospedalieri ordinari da parte di malati Covid. Sono la Sicilia, al 15,5%, e la Valle d’Aosta al 15,3%. Anche l’incidenza dei casi Covid su 100mia abitanti questa settimana è tornata salire, fissandosi a 222. Le incidenze più elevate si registrano in Sardegna, dove il valore è schizzato a 448,6 casi per 100mila abitanti, e Lazio dove il valore tocca 406,7. I dati emergono dalla tabella sugli indicatori decisionali, citata dall’Ansa, allegata al monitoraggio settimanale Iss-ministero Salute sull’andamento del Covid.
Secondo il monitoraggio settimanale dell’Iss sulla situazione epidemiologica da Covid, in Italia sei regioni sono classificate a rischio alto, “per la presenza di molteplici allerte di resilienza”, per 14 il rischio è moderato e per una basso.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati di Covid scende al 1,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 giugno) rispetto al 2,0% del 9 giugno. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece lievemente al 6,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 giugno) rispetto al 6,6% sempre confrontato con il 9 giugno.
Secondo quanto emerge dal monitoraggio settimanale dell’Iss sul Covid, l’incidenza settimanale, a livello nazionale, sale a 310 ogni 100.000 abitanti (10/06/2022 -16/06/2022) contro 222 ogni 100.000 abitanti della scorsa settimana. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (10% come la scorsa settimana). In aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% contro 42%), mentre diminuisce la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% contro 49%).
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (10% vs 10% la scorsa settimana). In aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% vs 42%), mentre diminuisce la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% vs 49%).