Esperti divisi: Galli, Crisanti e Pregliasco con il consigliere di Speranza
Lockdown, Cts attacca: “Ricciardi uditore, vive in una dimensione a parte”. Lui: “Pronto a lasciare”
Non si placano le polemiche dopo le dichiarazioni di Walter Ricciardi sull’imminente richiesta al ministro della Salute Roberto Speranza di un lockdown. Il consulente del Dicastero nonché ordinario di igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore è finito nel mirino del mondo della politica e non solo.
Se da una parte la sua linea è stata spostata da altri esperti (Pregliasco, Galli e Crisanti), dall’altra ci sono le parole di Vaia dello Spallanzani di Roma, Di Mauro del Cotugno di Napoli e Bassetti del San Martino di Genoa contrario a un lockdown generalizzato.
Sull’allarme lanciato da Ricciardi è intervenuto anche il Comitato Tecnico Scientifico che ha preso le distanze dalle sue parole. “Non parla a nome del comitato sul lockdown perché non ne ha mai fatto parte” precisa una fonte autorevole all’agenzia Dire. “Matteo Salvini ha fatto confusione su competenze e ruoli all’interno del Cts: Ricciardi ha partecipato a qualche riunione in qualità di uditore ma non è la posizione del Cts quella di richiudere tutto”.
Duro poi l’attacco del Cts a Ricciardi: “Quello che chiede il professore, che sembra vivere in un’altra dimensione, richiederebbe un provvedimento calato dall’alto che contrasta con l’impianto che è stato messo in campo finora: l’Italia a colori. O si dice che questo impianto di misure non funziona o vuol dire che si sta parlando a titolo personale”.
Poi la stoccata finale: “La posizione di Ricciardi fa male al governo, è imbarazzante: se si parla a titolo personale perché contraddice quanto deciso dal Ministro, sarebbe opportuno per Ricciardi anche abbandonare il ruolo di consigliere di Speranza”.
Il diretto interessato, intervenuto ai microfoni di RaiNews24, dice pronto a farsi da parte: “Dimissioni? Queste sono considerazioni che lascio alla politica. Se posso essere utile al Paese con i miei consigli, lo faccio a livello internazionale e lo faccio anche in Italia. Altrimenti, mi faccio da parte”.
GALLI E PREGLIASCO CON RICCIARDI – “Le nuove varianti portano sicuramente più infezioni e più problemi. E purtroppo la conclusione non può che essere la soluzione paventata dal prof. Ricciardi” ha sottolineato il direttore di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ospite del programma ‘Il mio medico’ su Tv2000. “Mi preoccupano molto le nuove varianti, che sono già arrivate in Italia e hanno una capacita’ di diffusione maggiore della variante principale che imperversava fino adesso nel nostro Paese”, ha spiegato Galli, aggiungendo che “il sistema della divisione dell’Italia a colori non sta funzionando. E la prova è nei fatti”.
Chiede un lockdown come quello avviato all’inizio della pandemia a Codogno, in Lombardia, Fabrizio Preglisco, virologo dell’ospedale Galeazzi di Milano. Intervenuto a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, l’esperto appoggia Ricciardi: “Ha ragione ma mi rendo conto che c’è una rabbia sociale di chi è in sofferenza da mesi. D’altra parte i dati sono in peggioramento, in Lombardia con la variante inglese pare siamo al 30% dei casi, la situazione va affrontata con attenzione”.
SPALLANZANI E COTUGNO CONTRO LOCKDOWN – Per Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, un “lockdown totale non serve. Non si tratta di aggravare le misure, ma applicare con severità le misure che abbiamo. Bastano – prosegue nel suo intervento a RaiNews24, lockdown chirurgici laddove se ne verifichi la necessità”. Poi l’appello ai cittadini: “Applichiamo con severità ancora le regole così guadagniamo spazi di libertà. Non ci fate più vedere scene di assembramenti”.
Vaia rivolge poi un invito alla politica a non strumentalizzare le varianti. “Sono un problema che deve destare molta attenzione ma non deve destare panico. Siamo contrari a che si creino delle psicosi di massa” ha sottolineato Vaia ribadendo il concetto espresso nelle scorse ore sui social: “Voglio dire un no netto e chiaro all’utilizzo delle varianti come ‘clava politica‘. La scienza sia sempre libera da interessi economici e politici”.
Lockdown bocciato anche da Maurizio Di Mauro, direttore dell’Azienda ospedaliera dei Colli. “Un lockdown significa fermare di nuovo tutte le attività e questa parziale ripresa economica, dall’altra parte c’è un incremento dei contagi con una recrudescenza della patologia” ha dichiarato nel corso della trasmissione “Barba e capelli” condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia. “Sono un po’ stanco di andare dietro a questi diktat – prosegue – perché ci deve essere senso di responsabilità dei cittadini. Purtroppo c’è uno scarsissimo controllo e nonostante ordinanza del presidente De Luca, le strade sono piene di persone. Speriamo di evitare la chiusura, gli ospedali non sono in una situazione critica ma siamo pronti a fronteggiare questa eventualità”.
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