La solidarietà
Il sacrificio di Elisabetta: “Sono disabile, prendete il mio respiratore per salvare qualcuno”

Mettersi a disposizione della comunità con un piccolo gesto nonostante la sua disabilità. E’ la storia di Elisabetta, una cittadina napoletana che ha contattato la Regione Campania per offrire il suo contributo in queste settimana di emergenza coronavirus.
“Un gesto bellissimo e commovente, di amore e solidarietà- commenta il presidente Vincenzo De Luca -. Oggi siamo andati da Elisabetta, a Casoria, affetta da disabilità muscolare e respiratoria. Segue ogni giorno il gran lavoro che si sta facendo, e ci ha chiamato. Un nostro volontario, che ringraziamo, ha fatto da staffetta. Ha voluto donare le attrezzature monouso del suo respiratore per metterle a disposizione e dare il suo contributo. Un gesto che ci dà speranza e apre il cuore. Un grande abbraccio a Elisabetta”.
Intanto in tarda mattinata, dopo le precisazioni di ieri sera, il governatore della Campania Vincenzo De Luca è tornato sulla circolare indirizzata dal Viminale del ministro Luciana Lamorgese ai prefetti in cui si consente “a un solo genitore di camminare con i propri figli minori; tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione. La stessa attività può essere svolta inoltre nell’ambito di spostamenti motivati da situazioni di necessità o per motivi di salute”.
In un lungo messaggio pubblicato sui propri canali social, De Luca rivolge un ulteriore appello al Governo affinché “confermi in maniera chiara e forte l’obbligo per tutti di rimanere a casa, salvo che per l’acquisto di beni alimentari o di medicinali”.
Il Governatore si rivolge poi ai cittadini: “Rinnovo il mio appello accorato ai nostri concittadini perché rispettino rigorosamente l’ordinanza regionale che vieta le uscite. Sappiamo bene tutti noi quanto sia grande e pesante l’impegno richiesto. Ma sarebbe un delitto vanificare i sacrifici fatti in queste settimane abbandonandosi ora a comportamenti irresponsabili”.

CHI CONTROLLA? – “Se in un quartiere escono cinquecento genitori con bambini al seguito, chi controlla il distanziamento di almeno un metro tra genitore e genitore, fra bambino e bambino? Chi controlla che la passeggiata avvenga nelle vicinanze dell’abitazione? Chi controlla che l’uscita duri un’ora e non una mattinata? Chi controlla i motivi di necessità? Non oso neanche immaginare quello che succederebbe in queste condizioni, nel fine settimana di Pasqua. Sarebbe come dare il via libera a tutti: una tragedia”.
RISCHIO RIESPLOSIONE CONTAGIO – “Il risultato sarebbe una riesplosione del contagio tra due settimane, dopo l’incubazione del virus. E così, anziché ridurre il calvario di questi giorni, lo si prolunga all’infinito con un danno incalcolabile per la salute dei cittadini.
Mentre si lavora al rilancio graduale dell’economia, si farebbe ripiombare l’Italia nell’emergenza più drammatica. E questo ancora di più al Sud, dove arriva solo ora l’onda forte del contagio, e dove si è riuscito a stento a governare l’ondata dei rientri dal Nord. Anziché dare respiro ai bambini e agli anziani, rischiamo di doverli tenere chiusi in casa a giugno e a luglio! Questa sì sarebbe una tragedia”.
“IN CAMPANIA NON SI ESCE” – Per questi motivi ribadisco che in Campania è assolutamente vietato uscire per strada, al di là dei casi consentiti. Chiarisco che le Forze dell’Ordine sono tenute a far rispettare le nostre ordinanze, pena comportamenti omissivi o elusivi dell’ordine dell’autorità sanitaria. Le ordinanze hanno valore di norma obbligatoria. Le “circolari” interpretative assolutamente no.
PIANO FASCE DEBOLI – “In conclusione vorremmo poter lavorare senza elementi di disturbo e di confusione, per tutelare seriamente la salute dei nostri cari, come si sta facendo pur tra mille difficoltà. E vorremmo definire in questa settimana un imponente Piano regionale di sostegno sociale alle fasce deboli, e di sostegno economico alle attività produttive e professionali”.
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