L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump torna all’attacco. Dall’Arizona, dal palco di Florence davanti a migliaia di suoi sostenitori. “Riprendiamoci l’America”, ha detto facendo riferimento all’assalto di Capitol Hill del 6 gennaio 2020 da parte dei suoi sostenitori. “La vera insurrezione è stata il 3 novembre” 2020, ovvero il giorno delle elezioni che hanno premiato l’attuale presidente Joe Biden, “perché i democratici non indagano quella?”. Circa mezz’ora di discorso nel centro a metà strada tra Phoenix e Tucson per sostenere la candidata in Arizona. L’obiettivo sono le elezioni di middle term, la ricandidatura e il ritorno alla Casa Bianca nel 2024.

Discorso da leader dell’opposizione, ancora in corsa, sulla gestione della pandemia, immigrazione, inflazione, energia, catena delle forniture. Per Trump gli indagati sono “perseguitati” che “stanno vivendo un inferno: devono poter vedere i loro legali. E se pensiamo che siano innocenti allora dovremmo aiutarli a difendersi”. Il tycoon ha inoltre adombrato una fantasmagorica macchinazione dell’FBI dietro quella rivolta a Washington che sconvolse il mondo e la “più grande democrazia” al mondo. Anche parte del Partito Repubblicano ormai prende le distanze dalle accuse di frodi elettorali – nessuna prova a riguardo – che hanno incitato l’assalto al Campidoglio.

“Tutti parlano di quelli che sono entrati nell’edificio, ma nessuno della più grande protesta che si sia mai vista nella storia. La gente era andata a Washington per rivendicare i suoi diritti”, ha detto lanciando l’appello ad aiutare i “prigionieri politici” che fecero irruzione nelle aule parlamentari andando allo scontro con le forze dell’ordine e vandalizzando le sedi delle istituzioni del Paese.

Trump ha definito Biden uno “spirito maligno di fascismo di sinistra”. E ha citato il ritiro dall’Afghanistan, il Presidente Russo Vladimir Putin che “gioca con gli Stati Uniti” mentre i democratici” distruggono il Paese, attaccato la vicepresidente Kamala Harris, la speaker della Camera Nancy Pelosi, la repubblicana Liz Cheney, il virologo consigliere della Casa Bianca Anthony Fauci. Il riferimento è anche agli obblighi e alle regole anti-covid che stanno strappando agli americani la “dignità e le libertà” e trasformando gli Stati Uniti in un Paese comunista.

Durante la sua Presidenza Trump ha minimizzato, se non negato, l’emergenza causata dalla pandemia da coronavirus.. Gli Stati Uniti sono ancora oggi il Paese, in termini assoluti, con più morti e contagiati. “Sapevamo che Joe Biden non sarebbe stato buono, ma pochi si immaginavano che sarebbe stato un tale disastro. Ha umiliato il Paese sul palcoscenico internazionale”. E addirittura, al limite del delirio: “Qual è il Paese più duro della terra? La Russia? La Cina? La Corea del Nord? L’Iran? No, sono gli Stati Uniti di oggi. Biden e la sinistra radicale li hanno trasformati nel Venezuela. Ma noi salveremo l’America”.

Ecco lo slogan: Save America. Ha sparato nel mucchio, l’ex Presidente, usando vecchi e nuovi ritornelli per corteggiare l’elettorato di ultra-destra e ultra-cattolico. “Ora basta, devono lasciar stare i nostri figli. Ora basta prendere lezioni di scienza da un partito che ci dice che gli uomini sono donne, che le donne sono uomini, e che bambini possono essere uccisi dopo la nascita“, ha continuato. “Dopo tutto quello che Biden ha fatto, c’è un’unica cosa che noi possiamo fare, ovvero Make America Great Again. E vieteremo agli uomini di partecipare agli sport per donne. Ora basta, quando è troppo è troppo”.

Secondo un sondaggio dell’Emerson College di Boston Trump sarebbe in vantaggio su Biden se si dovesse votare oggi: il 50% degli americani boccia l’attuale Presidente, solo il 41% approva il suo operato, cinque punti in meno rispetto a settembre. Il calo registrato soprattutto tra gli afroamericani: l’indice di approvazione è sceso di venti punti, dal 72 al 52%. L’ex presidente sarebbe dunque avanti di due punti, 45 a 43%, in un ipotetico testa a testa per la Casa Bianca. Biden prevarrebbe nelle periferie e nelle aree urbane, Trump nelle zone rurali. Il calo di popolarità del Presidente sarebbe stato innescato dal ritiro dall’Afghanistan e dall’attentato all’aeroporto di Kabul.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.