‘Occupy Pd’ ha invaso il Nazareno
Il dissenso alla ministra Roccella è la cultura gruppettara di Schlein, Pd tra “facciamo casino” e la parabola Tsipras
Laura Boldrini, da Presidente della Camera e successivamente da deputata del Pd, è stata contestata sonoramente tantissime volte. Ed il rituale preveda un minuto dopo, il mail bombing di parlamentari dem indignati, che sulle agenzie si dicevano certi della matrice fascista delle aggressioni verso la collega. In quel caso, il dissenso non era una funzione essenziale della democrazia ma per l’appunto becero squadrismo, voglia di chiudere la bocca.
Cambiamo scenario: Salone del libro a Torino, la ministra delle Pari opportunità Eugenia Roccella viene invitata a presentare il suo ultimo libro, ‘una famiglia radicale’, tenero ricordo di suo padre, Franco, che fu un combattivo fondatore del Partito Radicale ed in seguito deputato socialista. La ministra, come è ampiamente noto, viene contestata da una trentina di manifestanti che di fatto le impediscono di parlare.
Commenta a caldo Elly Schlein: “In una democrazia si deve mettere in conto che ci sia il dissenso. È surreale il problema che ha questo governo con ogni forma di dissenso”. Sulla stessa falsariga della segretaria, decine di dichiarazioni dello stesso tenore di esponenti del Pd. In pratica nessuna condanna dei contestatori, che paiono aver solo incarnato il legittimo diritto al dissenso, impedendo alla ministra di parlare.
Un giudizio se non altro estremista che però delinea la fisionomia di un partito. Che da Torino, così come con gli imbrattatori di Ultima Generazione, manda un messaggio fondamentale ai suoi sostenitori: ‘Facciamo casino’. L’equivalente dell’Aventino scelto nelle camere parlamentari. Ovvero facciamo casino nelle piazze, ed usciamo dalle Aule in Parlamento.
Calato nella vita reale del Paese, è esattamente il messaggio opposto di quello che arriva dalla giornata in Romagna del governatore Stefano Bonaccini e della presidente Giorgia Meloni. E a voler essere certosini, opposto anche alla ricetta di sempre del Pci, che organizzava le piazze e collaborava in Parlamento. Che Pd ha in mente Elly Schlein? “Prevale una cultura gruppettara’, hanno detto nelle settimane scorso all’unisono alcuni fuoriusciti del Pd.
Dal Piemonte sembrerebbe giungere una conferma. È come se ‘Occupy Pd’, nel frattempo, avesse invaso il Nazareno. Ironia del destino è che i fatti di Torino anticipano solo di qualche ora la parabola greca di Alexīs Tsipras, già manifesto vivente della sinistra anche a casa nostra, praticamente doppiato nelle elezioni di casa sua.
Il Pd che fa casino di Elly ha questo obiettivo?
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