“L’amore non ha colore o differenza di sesso. L’amore è amore e basta”. Paola Conte si dispera da due anni, da quando hanno strappato dalle braccia sue e di suo marito Carmine Diamante la piccola Ester. “Per la burocrazia amare può essere un reato”, dice senza trattenere le lacrime. Paola e Carmine hanno un avviato negozio di parrucchiere, sono sposati da tre anni ma stanno insieme da molto prima. Sono una coppia affiatata ma non possono avere figli. Avrebbero voluto adottare una bambina ma gli assistenti sociali gli hanno detto che non era possibile. Venti anni fa Paola ha portato a compimento un percorso per diventare donna. “Possibile che sia questo percorso iniziato e concluso tanto tempo fa a impedirci di adottare un bambino?”, i due non si danno una ragione.
In particolare Paola e Carmine avrebbero voluto adottare la piccola Ester, una bimba nigeriana che oggi ha 9 anni e vive in una casa famiglia. Paola conobbe Flora, la mamma di Ester, quando la piccola aveva solo 3 mesi. La mamma doveva andare a lavorare tutti i giorni, il papà viveva a Venezia e non sapevano a chi lasciarla. Un giorno Paola si presentò nell’associazione a sostegno dei migranti in cui gravitava anche Flora e così le due si conobbero. Poi un giorno Flora chiese a Paola di tenerle la bimba per qualche ora, un altro giorno di tenerla per un paio di giorni e poi per settimane intere, durante le festività o quando non c’era scuola per cui la mamma non sapeva a chi lasciare la piccola. “Scoppiò un amore profondo con Ester – racconta Paola – Tanto che lei ci chiamava ‘mamma Paola’ e ‘papà Carmine’ ‘i miei genitori bianchi. Ce la siamo cresciuta per 7 anni'”. Poi un’estate Paola si ruppe un piede e poichè doveva stare a letto per un certo periodo accompagnò prima del solito la piccola dalla mamma che dopo poco fu arrestata e la piccola portata in una casa famiglia.
Paola e Carmine non avevano nessun affido legale, solo quello della mamma che glie l’affidava molto volentieri e la bimba si era molto affezionata a loro e viceversa. Per mesi non hanno saputo nulla di Ester, di dove fosse finita ma hanno iniziato a cercarla finchè non l’hanno trovata, decisi a chiederne l’affido. Ma il tribunale glie lo ha negato. “Noi abbiamo tanto amore da dare, perchè non ci permettono di adottare la piccola Ester?Nessuno ci da una risposta. Il problema è il mio percorso intrapreso tanto tempo fa?Per la burocrazia sembra che l’amore che ho dato a Ester è un reato, ma noi abbiamo solo aiutato una famiglia in difficoltà”. Paola e Carmine sono molto rispettati e ben voluti a Grazzanise dove vivono e lavorano tanto che tutto il paese casertano fa il tifo per loro. “Potremmo aiutare Ester e la sua famiglia, insegnarle un lavoro e assicurarle un futuro – dice Carmine – perchè proprio a noi non possono affidarla e nemmeno farcela rivedere?”. “In giro si sentono tante brutte storie di genitori eterosessuali che picchiano i figli o che non sono in grado di crescerli – conclude Paola – noi abbiamo tanto amore da dare, perchè vietarcelo?”