Il caso
Il Fatto Quotidiano sbatte il “mostro” Lapo Elkann in prima pagina: fermato con la droga ma il caso è già chiuso

Il titolo del Fatto Quotidiano strilla: “Portofino, Lapo ci ricasca: beccato per corse e coca”. Nell’attacco subito si dichiara che il fatto di cui si è reso protagonista Lapo Elkann è un episodio vecchio, di settembre, poi molte righe più avanti il mistero svelato: il pm ha già chiesto l’archiviazione per l’accusa. Quindi si tratta di una “non notizia”, sia perché i fatti risalgono a due mesi fa, sia perché in effetti a livello giudiziario il caso è praticamente già chiuso.
Secondo il racconto del Fatto, era il 12 settembre scorso quando sul lungomare tra Portofino e Santa Margherita, Lapo, a bordo della sua Ferrari sarebbe stato fermato dai Carabinieri per eccesso di velocità. Avrebbe ricevuto una multa molto salata, come da legge. Poi più tardi nella notte, intorno alle 3, l’auto sarebbe nuovamente stata fermata. A bordo ci sarebbero stati Lapo Elkann in compagnia di un altro uomo che, alla vista del blocco dei carabinieri, avrebbero provato a scappare e a sbarazzarsi di qualcosa. Quel qualcosa sarebbero stati 3 o 4 grammi di cocaina.
Marco Grasso, sul Fatto Quotidiano descrive l’episodio: “Lapo è in vacanza in Liguria assieme a un amico. In quegli stessi giorni è spesso ospite di studi televisivi e intervistato da vari giornali per raccontare la sua ultima fatica letteraria, W l’Italia insieme a Lapo. Il controllo della pattuglia è del tutto casuale. E forse dipende più dalla reazione goffa alla vista delle divise. Fatto sta che a un certo punto le cose sembrano mettersi davvero male”.
“I carabinieri si fanno accompagnare all’alloggio di Elkann, una suite dell’esclusivo Hotel Splendido di Portofino. La camera viene perquisita in piena notte e per qualche ora il rischio è che la serata si concluda davvero male. È il pm di turno a indirizzare la vicenda verso una denuncia a piede libero. Sul caso adesso c’è una richiesta di archiviazione”.
E poi tira in rassegna le “ultime malefatte” del rampollo come quello dell’11 ottobre 2005, 15 anni fa, quando arrivò all’ospedale Mauriziano di Torino in preda a un’overdose. E sottolinea che a salvargli la vita fosse stata una trans e che in seguito la famiglia avesse preso le distanze. Poi il caso del 2016, 14 anni fa, quando inscenò il proprio rapimento al New York. E ancora una volta è stata una trans ad andare a recuperare i soldi del finto riscatto.
Infine cita l’episodio “recente”, di un anno fa quando a Tel Aviv Lapo finì in pronto soccorso e annunciò di voler cambiare vita e di volersi occupare solo della sua onlus per fare il bene. Il pezzo conclude: “Nuovi guai invece. E problemi vecchi, auto e droga”. Peccato che Lapo non sia nei guai: il pm Silvia Saracino, come lo stesso Fatto dichiara, ha chiesto l’archiviazione perché convinta che quella quantità può essere considerata compatibile con il consumo personale. Al massimo gli potrebbe toccare una segnalazione al Sert come tossicodipendente.
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