Il giorno dopo la notizia della chiusura delle indagini della Procura di Sassari nell’inchiesta per riciclaggio e peculato che vede indagate nove persone – tra cui Antonino Becciu, fratello del porporato condannato in Vaticano nel dicembre scorso a 5 anni e mezzo, e il vescovo di Ozieri, Corrado Melis – avvocati e familiari alzano le barricate in difesa degli accusati.

Mario Becciu difende il fratello: “Dalle indagini risulta che Tonino non si è appropriato di un solo euro”

Il più netto è Mario Becciu, fratello di Antonino e dell’alto prelato: “Dalle indagini risulta che Tonino non si è appropriato di un solo euro. Tutti i soldi sono andati alla cooperativa per sostenere gli svantaggiati del territorio. Risulta, però, che è il fratello del card. Becciu e che il vescovo di Ozieri ha testimoniato nel processo in Vaticano a favore del cardinale, smentendo tutte le accuse nei confronti di quest’ultimo”.

La tesi della Procura: 2 milioni di euro utilizzati per scopi privati

Secondo la Procura, Antonino Becciu, in concorso con gli altri indagati, fra il gennaio 2013 e il febbraio 2023, avrebbe agito per far confluire nei conti correnti della cooperativa sociale Spes, di cui è rappresentante legale, poco più di 2 milioni di euro dei fondi dell’8 per mille destinati alla Diocesi di Ozieri. Un fiume di denaro che sarebbe stato utilizzato per scopi privati.

Una tesi respinta dall’avvocato difensore dei nove indagati, Ivano Iai: “Le persone coinvolte, allo stato solo indagate, manifestano l’esigenza di chiarire la propria posizione e chiedono il più sollecito accertamento giudiziale dei fatti, certi dell’infondatezza assoluta delle accuse mosse dalla Procura. Gli atti acquisiti dall’autorità vaticana, inclusa la sentenza di condanna del card. Becciu sono inutilizzabili alla stregua del nostro ordinamento”.

La condanna dal Tribunale del Vaticano di Angelo Becciu

Il cardinale Angelo Becciu era stato condannato dal Tribunale del Vaticano al termine del processo per la compravendita del palazzo di Londra e sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, tra cui anche i 125mila euro versati proprio alla cooperativa Spes gestita dal fratello Antonino.

Ma riguardo all’inchiesta della Procura di Sassari l’alto prelato risulta estraneo, come precisato dagli avvocati difensori Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione: “Il cardinale Angelo Becciu è estraneo a questa indagine, ha sempre constatato la massima dedizione con cui la Diocesi e la Caritas di Ozieri hanno affrontato le diseguaglianze e le emarginazioni, attraverso numerose e meritorie iniziative caritative sul territorio. Siamo certi che potrà essere ulteriormente dimostrato che nessuna finalità diversa dalla carità e dalla inclusione sociale delle persone svantaggiate sia stata perseguita”.

Redazione

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