Il blitz nel cortile dell’hotel Trezzini di San Pietroburgo, ritenuto quartier generale del capo del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, dove la polizia russa ha sequestrato una ingente quantità di denaro contante, corrispondente al valore di 4 miliardi di rubli, circa 43 milioni di euro. Il blitz sarebbe avvenuto nella giornata di ieri, quando il capo dei mercenari della brigata paramilitare ha annunciato, salvo poi ritrattare dopo qualche ora, la marcia su Mosca dopo aver occupato, in segno di protesta con i vertici militari del Cremlino, la città strategica di Rostov.

Prigozhin ha confermato che il denaro trovato all’interno di un van bianco era nella sua disponibilità e serviva  “doveva servire a pagare gli stipendi, il cosiddetto risarcimento ‘Cargo 200’ (per i familiari dei combattenti ndr) e altre questioni”.

Oltre ai contanti, ritrovate in scatole con banconote di vari tagli, la polizia ha sequestrato anche lingotti d’oro. A riportare l’operazione è il portale di inchiesta russo ‘Fontanka’. Il furgone – viene spiegato – sarebbe stato controllato per verificare la presenza di esplosivo al suo interno, ma una volta aperto sono state trovate le scatole piene di denaro.

Intanto dopo il dietrofront di ieri, in seguito a presunte trattative con il presidente bielorusso Lukashenko, e l’uscita tra gli applausi dalla città di Rostov, oggi arrivano scarne comunicazioni dalla stessa brigata di mercenari. Il Cremlino ha fatto sapere che il capo della compagnia militare andrà in Bielorussia e lui e i suoi miliziani non saranno processati per l’ammutinamento armato.

Una decisione mite, quasi magnanima, quella di Putin che non convince appieno l’Occidente. Non è chiaro al momento dove si trovi Prigozhin, visto pubblicamente per l’ultima volta ieri sera a Rostov dove si è allontanato (salutando i cittadini) a bordo di un’auto. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha assicurato che a Prigozhin e ai suoi uomini verrà garantita l’immunità in considerazione dei loro “meriti al fronte“.

Sono però ancora tanti gli aspetti da chiarire in riferimento a quanto accaduto nelle ultime 48 ore, a partire dai circa 20 militari russi che potrebbero essere stati uccisi dal gruppo Wagner, che avrebbe abbattuto un aereo e sei elicotteri.

“Penso che a Prigozhin siano state date garanzie per andarsene in Africa incolume, ed è quello che lui in realtà voleva, e questo starebbe bene sia a lui che a Putin”, ha detto Mikhail Khodorkovsky, l’oligarca russo diventato oppositore di Putin che vive a Londra. Altri analisti invece avanzano dubbi sulla decisione mite adottata dal presidente russo. “Non credo che Putin garantirà realmente a Prigozhin l’incolumità, né che lui ci creda”, ha sostenuto Yulia Latinina, ex giornalista della radio Echo di Mosca. Secondo il noto blogger dissidente ucraino Anatolii Sharii, la vendetta si abbatterà non solo sul capo ma anche sui miliziani che hanno preso parte alla marcia verso Mosca, che saranno presi “uno a uno”.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.