All’improvviso il taglio netto sulla durata delle vacanze, e l’anticipo del ritorno sui libri. Quasi un trauma per studenti e professori quando nella giornata di oggi è iniziata a rimbalzare la voce dell’anticipo degli esami di riparazione di qualche settimana. Da settembre si passa ad agosto, e via alla polemica.
L’errore d’interpretazione nasce da una circolare del ministero di inizio giugno, in cui effettivamente si prospettava una piccola rivoluzione, con conseguenze significative per famiglie, studenti e professori, e con un promemoria per i dirigenti scolastici (indicante le nuove date entro cui inviare i dati relativi agli esiti finali degli alunni, al fine di anticipare l’inizio dell’anno scolastico e semplificare le procedure) che chiedeva di chiudere le pratiche tra bocciati e promossi dal 16 al 31 agosto.
Un avvertimento reso necessario nel contesto del ‘Piano di semplificazione per la scuola’ che tra gli obiettivi prevede, in particolare, la realizzazione di un’unica piattaforma online grazie alla quale famiglie e studenti possono consultare informazioni e dati necessari per scegliere in modo consapevole il percorso scolastico e post-scolastico, fruire in modo organico e personalizzato di tutti i servizi digitali per l’orientamento, le iscrizioni, i pagamenti e le comunicazioni”.
Della notizia si è tornati a parlare in mattinata, tanto da sollevare un polverone di polemiche. Uno spostamento di qualche settimana può influire sul recupero degli studenti? A quale tour de force estivo saranno chiamate famiglie, professori e alunni?
Il tutto ha costretto alla precisazione ufficiale: “Il ministero si è limitato a ricordare la norma Fioroni – sottolinea il presidente Anp Antonello Giannelli – Ci possono essere situazioni particolari che richiedono lo sforamento a settembre ma bisogna tenere presente che solo se i debiti vengono recuperati entro il 31 agosto si può garantire che i docenti siano gli stessi che hanno seguito i ragazzi rimandati. Dall’1 settembre scattano i trasferimenti per i professori e gli studenti potrebbero essere scrutinati da insegnanti diversi”. Ma soprattutto, la precisazione del ministero ha chiarito che la scadenza sarà prorogata fino all’8 di settembre rispettando “la prassi” al fine di “andare incontro alle famiglie” con una tolleranza di una settimana.
Tra i pochissimi istituti che chiudono la pratica a luglio, e altri che concentrano le operazioni soltanto a settembre, per i futuri anni scolastici la strada sembrerebbe portare alla deadline del 31 agosto. E così le recenti dichiarazioni di Valditara, pronto ad aprire le scuole anche d’estate – seppur su base volontaria – per potenziare il recupero e l’approfondimento, facevano solo da antipasto.