Il rebus tamponi multipli
Il giallo dei tamponi, cosa non torna sul numero di italiani sottoposti al test per il Coronavirus
Dall’esplosione dell’epidemia di Coronavirus in Italia, uno dei dati più discussi tra le autorità medico-scientifiche è sul ‘reale’ dato dei contagiati nello Stivale. Che qualcosa non torni l’ha ammesso anche il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, commissario per l’emergenza Coronavirus. Secondo Borrelli, infatti, il rapporto di “un malato certificato ogni dieci non censiti non è credibile”, con stime che di esperto in esperto vanno dai 400mila ai 600mila casi di contagiati reali.
NUMERI CHE NON TORNANO – Il problema sarebbe strettamente legato al numero di tamponi effettuati. A scriverlo è YouTrend, che cita le parole di Umberto Rosini, Technical Project Manager del Dipartimento della Protezione Civile. Quest’ultimo ha infatti riconosciuto come il dato dei tamponi effettuati, pubblicato quotidianamente alle 18 nella conferenza stampa di Borrelli dalla Protezione civile, può trarre in inganno. Quel numero “indica il totale dei tamponi effettuati – ha spiegato Rosini – ma non corrispondono alla singola persona, in quanto una persona potrebbe aver fatto N tamponi”. Ciò implica che il numero di persone sottoposte al test per il Coronavirus potrebbe essere drasticamente inferiore al quanto finora immaginato.
IL DOPPIO TAMPONE – È lo stesso Consiglio Superiore della Sanità a specificare che vi sono categorie di persone che subiscono almeno due tamponi: sono coloro che possono essere definiti “guariti da Covid-19”. In un documento del 28 febbraio 2020 si legge infatti che “l paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi da infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2”.
PROBLEMI CON LE REGIONI – Un secondo problema arriva dalle comunicazioni delle varie Regioni, non tutte forniscono infatti un dato di soggetti guariti seguendo la definizione ufficiale. È il caso per esempio della Lombardia, ricorda YouTrend. L’assessore al Welfare Gallera nel suo bollettino del 21 marzo aveva sottolineato di aver fornito il numero delle persone sottoposte a tampone sommato con quello dei “clinicamente guariti”, cioè i pazienti divenuti asintomatici per risoluzione della sintomatologia clinica presentata.
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