Il mistero degli 007
Il giallo di Denis Kireyev, il negoziatore ucraino ucciso: spia russa o eroe nazionale di Kiev?
Chi era davvero Denis Kireyev? Una spia russa o un patriota, eroe della Resistenza ucraina? Le fonti sono confuse, il caos sulle notizie riguarda anche questa storia come su tanti altri dettagli che riguardano conflitto in corso in Ucraina dopo l’invasione ordinata dal Presidente della Russia Vladimir Putin. Quello che si sa: Kireyev era uno dei negoziatori al primo round di colloqui per Kiev. Ed è stato eliminato, ma da chi? E per quale motivo?
Kireyev era seduto al tavolo di Gomel, in Bielorussia, lunedì scorso per i primi colloqui tra Ucraina e Russia. Colloqui che non hanno raggiunto alcuna soluzione. La Russia ferma sulla sua posizione: riconoscimento della Crimea, smilitarizzazione dell’Ucraina, neutralità di Kiev. E Putin che non intende fare un passo indietro. Kireyev era l’unico tra gli ucraini in giacca e cravatta, tutti in mimetica militare. Ieri è stato eliminato. E questo è un fatto, è sicuro.
La notizia era stata lanciata poco dopo pranzo come l’eliminazione di una spia: Kireyev lavorava per Mosca. Così avevano riferito i media ucraini per tutta la giornata. A farlo fuori gli uomini del Služba Bezpeky Ukrayiny (SBU), gli 007 de Presidente Volodymyr Zelensky. Perché colpevole di aver rivelato informazioni a Mosca. Si citavano anche delle telefonate intercettate ad avvalorare l’accusa. L’uccisione durante le operazioni d’arresto. Il primo a diffondere la notizia era stato il sito della Ukrainska Pravda, quindi, seppure con grande prudenza, l’uccisione veniva confermata anche dalla Unian, l’agenzia di stampa ucraina, che per prima forniva importanti dettagli rivelando l’identità della spia e il modo in cui è stata fatta fuori. “Kireev è stato ucciso nel centro di Kiev. È stato giustiziato, colpito alla testa all’ingresso del tribunale di Pechersk” – quindi non un arresto.
In serata un tweet del comando delle forze armate di Kiev ha ribaltato la tesi: Kireyev era un banchiere, una spia ucraina, caduto mentre svolgeva compiti speciali. “Durante l’esecuzione di compiti speciali, tre spie sono state uccise: Alexei Ivanovich, Chibineev Valery Viktorovich, Denis Borisovich Kireev. Sono morti difendendo l’Ucraina e il loro impegno ci ha avvicinato alla vittoria!”, si leggeva nel post. Nessun riferimento ai killer. Giallo. Ad aggiungere confusione a questa storia da guerra fredda le parole del presidente della Commissione esteri della Duma russa, Leonid Slutsky, secondo il quale “non ci sono ancora chiare informazioni” sul fatto che Kireyev “sia stato effettivamente ucciso“.
L’uomo era considerato una “persona di fiducia di David Arakhamia, capo della delegazione ucraina ai colloqui” con la Russia “e leader del partito di maggioranza della Verkhovna Rada”, il parlamento ucraino, ha detto Slutsky citato da Interfax. Il negoziatore era considerato inoltre una creatura di Andriy Petrovych Klyuyev, un notissimo oligarca miliardario ucraino dal patrimonio di 227 milioni di dollari, sontuosi palazzi nei pressi di Vienna, magnate nel mercato dell’energia solare, affiliato nell’azienda fotovoltaica Activ Solar GmbH, impegnato in passato con incarichi di massimo livello nei governi filorussi”.
Klyuyev, soprattutto, era stato braccio destro dell’ex Presidente Victor Yanukovich, filorusso, che fece saltare un accordo di cooperazione con l’Unione Europea per legarsi a Mosca facendo esplodere le rivolte di Euromaidan. Dopo il bagno di sangue della repressione in piazza scappò in Russia mentre Putin annetteva la Crimea e i filorussi proclamavano le sedicenti Repubbliche Popolari del Donbass – la settimana scorsa media ucraini hanno riportato la sua presenza in Bielorussia, papabile successore di Zelensky in un eventuale governo-fantoccio che Putin vorrebbe imporre a Mosca. Kluyev, ricorda l’Ansa, per il suo sostegno a entità filorusse in Ucraina, per abuso d’ufficio e appropriazione indebita di fondi pubblici, ha subito sanzioni da mezzo mondo, dalla Svizzera al Lichtenstein, dall’Unione Europea, al Canada infine dagli Stati Uniti nel 2015. Ultimo mistero nel mistero: il nome di Kireyev non compariva nella lista ufficiale della delegazione ucraina.
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