Condannato anche in Appello l’ex pm giustizialista secondo cui le vittime degli errori giudiziari erano “colpevoli che l’hanno fatta franca”. Piercamillo Davigo, ex pm di Mani Pulite ed ex consigliere del Csm (ora in pensione), è stato condannato a un anno e 3 mesi dalla Corte d’Appello di Brescia. Era accusato di rivelazione del segreto d’ufficio in merito alla vicenda dei verbali secretati resi alla procura di Milano dall’avvocato Piero Amara su una presunta esistenza della Loggia Ungheria.

I giudici depositeranno le motivazioni entro 90 giorni con i legali di Davigo che potranno così presentare ricorso alla Corte di Cassazione. L’ex pm di Mani Pulite è imputato per aver divulgato a Roma ad una dozzina di persone le “notizie riservate” contenute nei verbali dell’ex legale esterno di Eni, Piero Amara, a lui consegnati dal pm milanese su una pen-drive in formato word con “modalità quasi ‘carbonare'”, come si legge nella sentenza di primo grado confermata. “Smarrimento di postura istituzionale” scrissero l’anno scorso i giudici. Davigo avrebbe allargato “la platea dei destinatari della rivelazione”.

L’inchiesta sulla Loggia Ungheria

Una volta entrato in possesso delle carte, Davigo avvisò del contenuto ben 11 persone dentro e fuori il Csm, fra cui l’ex vice presidente David Ermini, i capi della Cassazione, l’ex primo presidente Pietro Curzio e ex pg Giovanni Salvi, i consiglieri di Palazzo dei Marescialli Giuseppe Marra, Ilaria Pepe, Alessandro Pepe, Giuseppe Cascini, Fulvio Gigliotti, Stefano Cavanna, l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra (M5s). Lo scopo di Davigo non sarebbe stato quello di superare l’impasse investigativo milanese bensì screditare Ardita, inserito da Amara fra i componenti di Ungheria.

Davigo condannato, il legale: “Convinto sua innocenza”

“Continuo ad essere convinto dell’innocenza del mio assistito. Ricorreremo in Cassazione. Leggeremo le motivazioni”. Sono le parole dell’avvocato Davide Steccanella, che con il collega Francesco Borasi difende Piercamillo Davigo, uscendo dalla Corte d’appello di Brescia, dove stamani l’ex componente del Csm è stato condannato, come in primo grado, a un anno e tre mesi per rivelazione del segreto d’ufficio in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria. Davigo è invece uscito dall’aula dicendo non aver nulla da dichiarare

Davigo condannato, legale Ardita: “Ora verificare ragioni Amara”

“Oggi è stata confermata la colpevolezza del dottor Davigo nell’aver illecitamente divulgato le calunniose dichiarazioni di Piero Amara al fine di screditare il magistrato Sebastiano Ardita, così condizionando il funzionamento del Csm”. Così all’Adnkronos Fabio Repici, legale della parte civile Sebastiano Ardita. “Ora confido che a Milano si accerteranno le ragioni che hanno portato Amara a verbalizzare quelle calunnie e gli interessi che hanno mosso Amara e i suoi danti causa” conclude l’avvocato Repici.

Redazione

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