La stretta sulle navi ong e i ricollocamenti
Il Governo cambia strategia sui migranti, la nuova stretta e il tentativo di ricucire con la Francia
Dopo le pesanti accuse da parte della Francia di aver adottato nei confronti dei migranti un “atteggiamento disumano”, il Governo Meloni da una parte prova a ricucire con la diplomazia Francese e soprattutto europea, dall’altra non fa passi indietro in casa. E prepara nuovi provvedimenti sugli sbarchi. L’obiettivo è non rimanere isolati su dossier europei. Lunedì al Consiglio degli affari Esteri Antonio Tajani metterà sul tavolo i numeri dei ricollocamenti, per segnalare che gli accordi che la Francia invita a stracciare in realtà non sono mai stati attuati.
Secondo la ricostruzione fatta da Repubblica, sulla gestione migranti in Italia non ci sarebbe nessun passo indietro: le navi ong che si avvicineranno all’Italia riceveranno lo stesso trattamento di Ocean Viking. Saranno accolti solo i migranti più “fragili”. Contro le Ong che agiscono nell’illegalità “saranno presi provvedimenti”, ha detto Meloni. E quei provvedimenti riguarderebbero la confisca delle imbarcazioni e multe per gli armatori, da inserire nei nuovi decreti sicurezza allo studio del governo. Secondo quanto riportato da La Stampa sul tavolo ci sarebbe l’ipotesi di multe fino a un milione di euro con sequestro dell’imbarcazione. E persino la confisca “in caso di violazione – era scritto nella legge 77 dell’agosto 2019 – del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane”.
In Europa la linea da portare avanti è che “ognuno faccia la propria parte”. Tajani porterà a Bruxelles i numeri che fotografano la situazione attuale sui migranti. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, negli ultimi quattro anni su 203.309 migranti giunti nel nostro Paese, 26.327 erano a bordo delle navi delle Ong. Durante il 2022 ci sono stati 90.297 arrivi, di cui 10.980 tramite le Organizzazioni non governative. Nel 2021 erano stati 9.933 a fronte di 67.477 sbarcati, stessa media nel 2019 con 1.998 presi dalle Ong a fronte degli 11.471 totali. Ebbene, il patto siglato a Malta il 23 settembre 2019 tra i partner europei per il ricollocamento degli stranieri ha portato al trasferimento fuori dai nostri confini di appena 1.273 persone. Tra loro, 561 sono andate in Francia, 396 in Germania, 132 in Portogallo, 73 in Irlanda, 32 in Spagna. Numeri che per il governo italiano dimostrano che la solidarietà dei paesi europei non è mai arrivata.
Meloni incassa da Berlino un segno di distensione che ha fatto sapere di voler continuare a fare la propria parte “fino a quando l’Italia garantirà l’accoglienza”. La Germania è rimasta per giorni in silenzio mentre la Francia invocava un suo boicottaggio dei patti sui ricollocamenti. Poi la visita di Manfred Weber, presidente del Ppe, che ha detto che “l’Italia non può essere lasciata sola” ad affrontare l’emergenza migranti.
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