I Vigili del Fuoco sono il Corpo dello Stato più amato dagli italiani e anche il più apprezzato da politica, istituzioni, mondo del giornalismo. Sono persone continuamente impegnate nel soccorrere alluvionati, spegnere incendi, tutelare la popolazione, primi ad intervenire in caso di terremoti ed altre catastrofi. Eppure quanti prendono veramente sul serio le tante criticità che le donne e gli uomini di questo Corpo devono affrontare per svolgere il proprio lavoro al servizio della collettività? Manca personale, mancano mezzi, strumenti di soccorso. Nemmeno le assunzioni di questo ultimo quinquennio hanno permesso di invertire la tendenza, a causa, soprattutto, del turn-over dovuto ai pensionamenti vista l’elevata età del personale. Poco rassicuranti, inoltre, sono le stime che indicano un inquietante incremento delle uscite nel prossimo biennio.

Di questa carenza noi siamo i diretti testimoni. Li abbiamo visti infatti, i nostri vigili, quest’estate, in tutti i Tg, su giornali, social, stremati a terra, prostrati da turni massacranti per fronteggiare i roghi che hanno bruciato la Sicilia; instancabili nelle zone dell’Emilia Romagna e delle Marche sferzate dal maltempo. Ed allora perché chi dovrebbe agire per sostenerli, dopo le parole di circostanza, di ringraziamento, li dimentica? Adesso servono i fatti. I numeri mettono in evidenza come sia indispensabile e non più rinviabile un aumento della pianta organica. Un potenziamento che deve tener conto delle caratteristiche e delle richieste provenienti dalle varie aree regionali che per loro diversa natura necessitano di un incremento d’organico mirato alle diverse esigenze dei territori stessi. Pesa sull’attività istituzionale complessiva del comparto anche il poco personale nel settore “amministrativo” che dovrebbe essere aumentato dalle 2000 unità oggi in servizio almeno di altre 4000 componenti. Parte proprio da queste considerazioni la richiesta della FNS CISL: ottenere un finanziamento economico straordinario che consenta, attraverso lo strumento del concorso pubblico, assunzioni nei VVF con un rafforzamento consistente dell’organico. L’aumento di personale permetterebbe, così, all’Italia di rispettare gli standard europei sulla sicurezza alla cittadinanza che prevede un operatore vigile del fuoco ogni 1000 abitanti, oggi fermo allo 0,5.

Per salvaguardare i lavoratori è fondamentale l’analisi ed il conseguente riconoscimento, nelle dovute forme normative, delle malattie riconducibili alla specifica professione, applicando programmi di valutazione del fenomeno, utilizzando collaborazioni con Enti di ricerca esterni e/o Universitari. Servirebbe uno studio approfondito delle patologie professionali presenti tra il personale in servizio e anche tra quello in quiescenza, con lo scopo di tracciare tutte le informazioni utili a pianificare nel medio e lungo termine gli interventi necessari per migliorare le condizioni di salute e sicurezza. Sarebbe utile una collocazione attenta, calibrata e specifica dei Vigili del Fuoco all’interno delle competenze dell’INAIL, mantenendo in parte l’attuale sistema in materia di infortuni in servizio.

Sul piano stipendiale la legge di bilancio 2022 ha previsto – dopo anni di richieste sindacali – che anche ai Vigili del Fuoco venissero riconosciuti, così come avviene per gli altri Corpi dello Stato dei c.d., “sei scatti stipendiali per la maggiorazione della base pensionabile”. Nella stessa Legge di Bilancio con il comma 98, per carenza di risorse economiche, il legislatore ha però inteso “spalmare” questo beneficio nell’arco di sei anni a decorrere dal 2022: l’applicazione a regime è prevista per il 2028. Noi chiediamo di poter individuare nella prossima legge di bilancio per l’anno 2023 le risorse necessarie a diminuire almeno della metà i tempi di applicazione di quanto previsto. Occorre infine rinnovare il parco automezzi del Corpo e snellire le procedure burocratiche delle gare d’appalto europee che consentono l’acquisto degli automezzi. Ci rivolgiamo direttamente al governo e confidiamo nella sua sensibilità affinché dia risposte concrete. La Fns Cisl è pronta a dare il proprio contributo per avviare un lavoro di squadra produttivo ed efficace che porti ai risultati sperati.

Massimo Vespia

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