Si legge “riforma della giustizia penale in nome di Silvio”. Si scrive via libera ad assunzioni nei ministeri e nelle amministrazioni centrali. Si spiega, “figure nuove che servono per la messa a terra del Pnrr”, poi però non si capisce bene a cosa possa essere utile ai fini del Piano nazionale la nuova figura del “Direttore generale degli armamenti”, ovviamente un generale di Corpo d’armata.

Pare che, ad un certo punto, due mesi dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, ci siamo resi conto che in caso di attacco avremmo avuto munizioni per due giorni al massimo. Allora meglio nominare un responsabile che tenga il conto. Bene, ma perchè coprirlo con la scusa del Pnrr? Così come non si capisce bene perchè tra nuovi assunti un po’ in tutti i ministeri non si provveda a rafforzare gli enti locali, i Comuni che non sanno come fare per stare dietro al Pnrr. Ecco che allora il decreto Pubblica amministrazione/bis (da non confondere con quello che attende ancora il via libera del Senato) assomiglia tanto ad un poltronificio-assumificio per soddisfare gli appetiti della maggioranza.

Il Consiglio dei ministri ieri aveva due mission. La prima è la giustizia penale: otto articoli che abrogano l’abuso d’ufficio, riscrivono e limitano il traffico di influenze, vincolano la custodia cautelare, anche i domiciliari, ad un collegio di tre giudici e non più uno solo e ad un interrogatorio di garanzia preventivo. Limitazioni anche per le intercettazioni. E’ stata “presentata” come un tributo a Silvio Berlusconi che però è anche il modo migliore per farla fallire. Anche perchè la parte forcaiola della maggioranza non vede di buon occhio misure così garantiste.

La seconda mission è il nuovo decreto sulla pubblica amministrazione che stabilisce anche la soppressione dell’Anpal, l’agenzia per le politiche attive, stanzia risorse destinate al Giubileo 2025 e si allarga fino allo sport, intervenendo sulle plusvalenze, sui ricorsi alla giustizia sportiva e sui mandati di Presidenti e dirigenti (“per un massimo di tre mandati consecutivi”).

I 33 articoli sono suddivisi in due capi: il primo (21 articoli) dedicato alla Pa, l’altro allo sport. L’assumificio, appunto, coinvolge una lista di ministeri: Pubblica amminsitrazione, Sport, Interno e Giustizia, Difesa, Economia e Finanze, Agricoltura, Lavoro, Istruzione, Università, Sanità, Turismo e Cultura. In pratica tutti tranne una manciata, tra questi le Infrastrutture.

Assunzioni dunque. Il ministro della Cultura può vantare un ampliamento di organico pari a 100 unità di personale non dirigenziale, da assumere con contratto a tempo indeterminato attraverso concorso pubblico. Il ministero guidato da Gennaro Sangiuliano potrà aggiungere nuovo personale anche per gli uffici di sua diretta collaborazione. Il ministero della Giustizia potrà bandire nel biennio 2023-24 concorsi pubblici per assumere con contratto “a tempo indeterminato” 70 unità di “personale dirigenziale di livello non generale”. Speriamo vadano a dare una mano nelle varie Procure e non restino in via Arenula. Al dicastero dell’Istruzione sono previste 8 nuove posizioni dirigenziali e la possibilità di reclutare con contratto a tempo indeterminato 40 funzionari (con concorso pubblico o con lo scorrimento delle graduatorie). Una buona notizia per il personale amministrativo e non docente (“entreranno in graduatoria però i docenti idonei” sottolinea il leghista Pittoni).

Anche Daniela Santanchè aumenta il personale: sale da 60 a 80 il personale degli uffici di diretta collaborazione del Ministero del Turismo. Tutti addetti a far funzionare la campagna Open to meraviglia? Salta anche il tetto all’organico del personale dipendente del Garante della privacy che passa da 200 a 287 unità. Al dicastero della Salute arrivano nuove risorse per “il trattamento accessorio del personale non dirigenziale”. Si spiega che si tratta di una “integrazione del fondo per tutto il comparto che alla Salute è più basso rispetto ad altri ministeri”. Anche l’Aifa, l’agenzia per il farmaco, potrà assumere: 33 figure tecniche o amministrative. A termine, però. Non sembrava fosse un periodo di lavoro così intenso per l’agenzia per il farmaco.

Per tutte le amministrazioni pubbliche, anche quelle locali, arriva la possibilità di assumere “a tempo indeterminato” lavoratori socialmente utili previa “prova selettiva” e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Cioè, se Comuni e Regioni o altro trovano i soldi, possono assumere. Speriamo che per un posto in più non vengano sottratti soldi da asili, strade, illuminazione e trasporto pubblico. Di spending review non si parla più. C’è la riorganizzazione dell’Ispettorato del lavoro a livello nazionale e regionale- cosa buona e giusta – dove si stabilisce che la “dotazione organica non deve superare le 6357 unità”. Esattamente quelle attuali che sono insufficienti per verificare cantieri e altri luoghi di lavoro.

Poi c’è un misterioso finanziamento allo Stato del Vaticano, 7,6 milioni per “realizzare interventi di digitalizzazione dei cammini giubilari, di materiali esplicativi, di una applicazione informatica sul patrimonio sacro di Roma”. Tutto in vista del Giubileo 2025. Non è chiaro perché dobbiamo passare i soldi allo Stato Vaticano visto che i cammini giubilari sono per lo più in territorio italiano. Ma sono dettagli. La notizia rimane la riforma della giustizia “in nome di Silvio”.

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Giornalista originaria di Firenze laureata in letteratura italiana con 110 e lode. Vent'anni a Repubblica, nove a L'Unità.