“Se si va avanti così il tracollo totale per la filiera nautica è cosa certa”. Così Gennaro Amato, presidente di Afina (Associazione Filiera Italiana della Nautica) ha concluso il suo intervento in occasione della riunione, indetta dalla Regione Campania, con l’obiettivo di concordare un cronoprogramma di riapertura operativa dei vari settori produttivi in vista della fase 2 immaginata da governo nazionale. All’incontro, indetto da Palazzo Santa Lucia, hanno partecipato gli assessori Valeria Fascione (Internazionalizzazione, Start up e Innovazione) e Antonio Marchiello (Attività produttive e Ricerca Scientifica), mentre per la Camera di Commercio è intervenuto Antonino della Notte, qualein qualità di membro della giunta camerale con delega al turismo e di presidente di Aicast Italia, oltre i rappresentati di categorie produttive e numerose associazioni. Alla fine, raccolte le varie istanze dei diversi interlocutori, nulla è stato definito né programmato.

L’incontro è apparso solo come un labile segnale di risposta alle numerose pressioni ricevute dalle diverse categorie per la ripresa delle attività produttive. Insomma, tolta la buona volontà, restano i problemi. È indubbia la necessità, per alcuni settori produttivi, di accelerare i tempi della ripresa poiché legati a un periodo stagionale più che all’intera annualità: come il segmento dei lidi balneari o quello del turismo estivo. Tra questi anche la nautica da diporto che rappresenta certamente un’eccellenza della Campania tanto da vantare oltre 4mila aziende della filiera nautica, con quasi 50mila lavoratori e un fatturato annuo che vale circa l’ per cento del pil nazionale.

“Se non ci consentono di ripartire entro fine aprile la perdita economica, che oggi già si attesta oltre il 35-40 per cento del fatturato, diventerà totale. In questa maniera non dovremo rinunciare a un periodo di lavoro di due o tre mesi, ma addirittura di 15 – sottolinea Gennaro Amato – Non potendo consegnare le commesse del 2019, perderemo l’intera produzione avviata, mentre la prossima riguarderà direttamente la primavera 2021”. Il numero uno della nautica da diporto nazionale, durante il confronto con le autorità, ha indicato come nel settore della cantieristica navale le distanze siano già realtà poiché la produzione prevede tempi e comparti diversi, ma che allo stesso tempo serve riattivare anche le marine per garantire l’uso delle imbarcazioni agli armatori.

Per quanto riguarda la balneazione, è stata vagliata l’ipotesi di proteggere ciascun ombrellone con barriere in plexiglass. “Nessun gestore di stabilimenti balneari ha preso questa eventualità”, ha fatto sapere Salvatore Trinchillo, vicepresidente nazionale Sindacato italiano balneari, al termine del vertice con le autorità regionali. “Seguiremo – ha aggiunto Trinchillo – le direttive del Ministero della Salute”.