Cronaca
Il macabro caso di Gretta, la modella scomparsa e ritrovata in una valigia: “Cadavere vegliato per 3 giorni”
Gretta Vedler era scomparsa oltre un anno. Nel nulla. Prima di sparire la 23enne aveva definito il Presidente russo Vladimir Putin come uno “psicopatico” ovvero una di quelle persone per le quali “è importante sperimentare costantemente un senso di pienezza e acutezza della vita, quindi amano il rischio, le esperienze intense, la comunicazione intensa, l’attività intensa, una vita intensa e dinamica” – l’invasione dell’Ucraina annunciata come “operazione speciale” di “smilitarizzazione” e “denazificazione” era ancora lontana, certo leggere di quelle parole oggi resta comunque grottesco.
È stata ritrovata lo scorso 15 marzo. Ormai cadavere, in una valigia. Secondo quanto riportato e reso noto dal Comitato Investigativo russo è stata strangolata. Accusato del delitto il suo ex fidanzato anche lui 23enne Dmitry Korovin. Il Comitato ha diffuso un video nel quale Korovin confessa l’omicidio: ha ammesso di aver ucciso la giovane dopo una lite per questioni di denaro. Dettagli macabri dal racconto del ragazzo: il reo confesso ha ricostruito l’omicidio e detto di aver dormito per tre notti in una stanza d’albero con il cadavere della sua ex compagna infilato in una valigia. Per dare l’impressione che fosse ancora viva e attiva, l’uomo ha continuato a caricare immagini e post sui profili social della modella.
Dopo, come ha ricostruito il Daily Mail, ha trasportato il corpo per 400 chilometri e lo ha scaricato poi nel bagagliaio di un’auto a Lipetsk. A scoprire tutto il blogger ucraino di Kharkiv (città in questi giorni sotto gli attacchi dei russi) Eugeniy Foster, amico di Vedler, che ha informato un altro amico a Mosca sollecitando di presentare una denuncia di scomparsa. Dopo la denuncia di scomparsa sono partite le ricerche che hanno portato alla scoperta del corpo. Gli investigatori sostengono che il delitto non è correlato alle esternazioni della modella su Putin. Prima di sparire nel nulla, oltre quelle affermazioni forti sul titolare del Cremlino, Vedler aveva aggiunto sempre sui social media e nel post che la spinta di Putin a “migliorare l’integrità della Russia” sarebbe finita in lacrime. Lo ha riportato Wikibbc.com.
I suoi post contro Putin erano molto duri. “Considerato che Putin ha subito molte umiliazioni durante l’infanzia, e che non poteva difendersi a causa della sua fisico gracile, non sorprende che abbia lasciato la scuola di legge e si sia unito al KGB – diceva parlando dell’infanzia a Leningrado del leader del Cremlino – Queste persone sono timide e paurose fin dall’infanzia, hanno paura del rumore e dell’oscurità, degli estranei, quindi trattano tutti con cautela e sviluppano moderazione e mancanza di comunicazione fin dall’inizio. Presumo che in lui si veda una chiara psicopatia o sociopatia”.
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