La polemica
Il Manifesto raccoglie migliaia di firme contro chi critica il governo Conte
Il quotidiano Il Manifesto ha lanciato una raccolta di firme a favore del governo Conte. Anzi: contro chi critica il governo Conte. In particolare i democratici e gli intellettuali di sinistra. Dice che sono irresponsabili. Non usa invece – per ora – la parola disfattisti. È la prima volta che il manifesto pubblica un appello contro chi critica il governo. E che si schiera dalla parte dei responsabili contro i sovversivi. I quali vengono accusati di avere cattive intenzioni: sostituire l’attuale maggioranza (abbassandosi a pratiche che ormai conosciamo come usuali in molte democrazie occidentali…).
Il manifesto è un giornale che per molti decenni è stato il punto di riferimento della parte più critica e radicalmente di sinistra della politica e dell’intellettualità italiana.
Fu fondato come settimanale nel 1969 e poi come quotidiano due anni dopo da un gruppo di intellettuali usciti dal Pci su posizioni fortemente anti-sovietiche e antistaliniste. Rossana Rossanda, che ancora oggi è una bussola della sinistra libertaria e antiautoritaria e garantista, Luigi Pintor, Lucio Magri, Luciana Castellina, Valentino Parlato, Aldo Natoli. Da allora le posizioni del manifesto (dopo una prima sbandata maoista) sono sempre state, potremmo dire così, “sovversive”. Anticonformiste. Oggi c’è una inversione a U. Ecco alcuni brani dell’appello degli intellettuali. «Non passa giorno senza che opinionisti (e politici in cerca di visibilità) mettano in croce il governo, con ogni più vario argomento. (…) Dopo la conferenza stampa del 26 aprile, l’accanimento ha raggiunto livelli insopportabili.
I “retroscena” impazzano e molti fanno di tutto per accreditare un Conte poco autorevole e drammaticamente non all’altezza della situazione, oppure un Presidente del Consiglio che si atteggia quasi a dittatore calpestando i diritti e la Costituzione. (…) Ma siamo di fronte a una “notizia” o piuttosto ad una “narrazione” artificiosa e irresponsabile? O anche all’espressione degli interessi e delle aspirazioni di coloro che vogliono sostituire questo governo e la maggioranza che faticosamente lo sostiene, per monopolizzare le cospicue risorse che saranno destinate alla ripresa?
(…) niente ha intaccato la libertà di parola e di pensiero degli italiani e comunque il Governo non è parso abusare degli strumenti emergenziali previsti dalla Costituzione.
In ogni caso, il nostro convincimento è che questo governo abbia operato con apprezzabile prudenza e buonsenso, in condizioni enormi e inedite di difficoltà, anche a causa di una precedente “normalità” che si è rivelata essere parte del problema. Negli ultimi giorni, questa campagna che alimenta sfiducia e discredito ha raggiunto il suo acme. Dietro alcuni strumentali e ipocriti appelli alla difesa dei diritti, o del sistema delle imprese e dell’occupazione, si coglie il disegno di gettare le basi per un altro governo. Ci preoccupano i democratici “liberali”, i grandi paladini della democrazia e della Costituzione, i cui show disinvolti e permanenti non fanno proprio bene al Paese, anzi lo danneggiano». Commenti? C’è una famosa canzone di Paolo Pietrangeli che inizia così: «manifesto/ manifesto/ meglio dir/ manifestavo…» .
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