Solo 35 dei circa 230 cetacei trovati erano ancora vivi. Delfini pilota, o balene pilota, detti globicefali, morti in una strage sulla spiaggia della costa occidentale della Tasmania. Le cause della strage scoperta mercoledì non sono state ancora accertate: come d’altronde in ogni episodio simile. Le squadre di soccorso hanno fatto sapere che i cetacei che si erano spiaggiati sono morti nel giro di poche ore, solo una trentina di questi era sopravvissuta.

I globicefali fanno parte della famiglia dei delfini. Possono arrivare a sette metri di lunghezza. Oltre 450 globicefali erano stati trovati spiaggiati a Macquarie Harbour a settembre del 2020, lo spiaggiamento di massa più grande nella storia dell’Australia. Circa 110 dei cetacei furono salvati in quella occasione. Gli interventi di soccorso organizzati ieri dal governo locale, con il supporto delle barche di alcuni pescatori, erano state rese più difficoltose dalle condizioni meteorologiche avverse, con onde alte fino a 15 metri.

Le cause dello spiaggiamento restano ancora da accertare. Fenomeni di questo tipo si verificano da sempre tra cetacei e soprattutto tra globicefali, che vivono in gruppi di circa cinquanta esemplari in una struttura sociale molto coesa. Le stragi di questo tipo potrebbero essere provocate da fattori diversi come perdita dell’orientamento, condizioni ambientali avverse, le temperature delle acque più calde o i mutamenti nell’habitat naturale causati dal cambiamento climatico.

Lo skipper Sam Gerrity ha parlato al New York Times dei cetacei spinti a riva dalle onde dell’oceano, “semplicemente troppo impetuoso”. Secondo le stime almeno il 95% del gruppo che si è arenato, è morto nel giro di poche ore. Qualche giorno fa quattordici capodogli erano stati trovati morti su una spiaggia di King Island, una delle isole che fanno parte della Tasmania, circa 300 chilometri più a nord rispetto al luogo del ritrovamento degli oltre duecento cetacei.

Secondo le stime più aggiornate, il più grande spiaggiamento di cetacei della storia sarebbe avvenuto nel 1918 in Nuova Zelanda, quando morì circa un migliaio di globicefali. Circa 300 si erano spiaggiati in Tasmania nel 1935. Ogni evento resta al momento diverso e anche imprevedibile. Gli studiosi non escludono che ogni spiaggiamento di massa si possa consumare per cause e ragioni diverse ogni volta.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.