Una strategia o forse, come commentano con astio in particolare da sinistra, una speranza e un modo per “avvelenare i pozzi”. È la ‘maggioranza Ursula’, l’obiettivo di Carlo Calenda e Matteo Renzi dopo il voto del 25 settembre.

Ursula, per i non addetti ai lavori, che è il nome della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: l’ex ministra tedesca della Famiglia, del Lavoro e della Difesa, espressione del Ppe, il Partito popolare europeo di cui fa parte Forza Italia, venne eletta nel 2019 grazie all’accordo tra gli stessi conservatori e i Socialisti europei, oltre che da un pezzo degli euroscettici più moderati, tra cui i rappresentanti a Bruxelles del Movimento 5 Stelle.

Per arrivare a quello che secondo Calenda e Renzi è semplicemente “quello che accadrà”, servono però delle basi che dovranno uscire dal responso delle urne. Innanzitutto una vittoria meno netta del centrodestra, che stando ai sondaggi potrebbe staccare il PD di Letta alleato con il duo Fratoianni-Bonelli di circa 10 punti, quindi un risultato importante del Terzo Polo, che dovranno raggiungere almeno la doppia cifra togliendo voti in particolare al centrodestra.

Quindi, sarebbe il ragionamento di Calenda che Repubblica pubblica in un suo retroscena, i giochi sarebbero fatti: “Una coalizione Ursula sarà inevitabile per le tensioni finanziarie esterne, internazionali e per le tensioni politiche interne dello stesso centrodestra”.

La sponda arriverebbe dagli stessi partiti di centrodestra: una coalizione Ursula, è il discorso che circola nel Terzo Polo, non dispiacerebbe a Silvio Berlusconi e neanche a Matteo Salvini, in particolari ad alcuni ‘settori’ del Carroccio riconducibili al ministro Giancarlo Giorgetti. Scontato per Calenda e Renzi l’ok anche di Enrico Letta e del Partito Democratico. 

Il tutto per raggiungere l’obiettivo chiave di Calenda: proseguire con l’agenda Draghi, col metodo Draghi e, possibilmente, con lo stesso Draghi di nuovo a Palazzo Chigi. E, di rimando, isolare i blocchi populisti e sovranisti, in particolare Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle.

Una strategia e una ipotesi che si scontrano al momento con i sondaggi che danno la destra ampiamente avanti e per risposte non proprio concilianti che arrivano dal centrosinistra raccolte da Repubblica. Federico Fornaro, capogruppo di Articolo Uno, non ci sta: “Calenda issa la bandiera Ursula solo per attrarre voti”. Chiusura che arriva anche da Enrico Borghi, deputato Dem e membro della segreteria nazionale: “Vorrei ricordare che la maggioranza Ursula coinvolge anche i grillini. Calenda ha cambiato di nuovo idea?”, rinfacciando al leader di Azione l’offensiva costante contro il partito di Conte, che nel 2019 votò a favore dell’elezioni della stessa von der Leyen a Bruxelles.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.