Le divergenze familiari, si sa, possono portare a epiloghi rocamboleschi ma talvolta anche grotteschi. E’ il caso di due fratelli libanesi, Salah e Fawzi Itani, i quali dalla loro discordia hanno creato il caso architettonico più particolare non soltanto per Beirut, capitale del Libano, ma probabilmente per il mondo intero.

LA STORIA – L’edificio visto dall’esterno sembra surreale e curioso nella sua originalità, ma cela in realtà una verità amara e bizzarra. Tra i due fratelli non correva buon sangue a causa del modo in cui il padre aveva diviso loro l’eredità, ovvero due lotti di terreno edificabili in città. Uno di questi, infatti, era conteso dall’amministrazione per via dell’infrastruttura stradale. I due fratelli, per ironia della sorta entrambi architetti, litigarono duramente e non riuscirono a trovare un accordo sulla spartizione di questi terreni. Il conflitto fu così virulento che negli anni ’50 uno dei due decise di costruire nella striscia di terra più esterna un palazzo spesso soli 60 centimetri, nella sua parte più stretta. Tutto ciò soltanto per ostruire la vista mare all’edificio posteriore, di proprietà dell’altro fratello e far così diminuire il prezzo della proprietà. Per tale motivo, il palazzo libanese è conosciuto con il nome di al-Ba`sa, letteralmente “rancore”, proprio per sottolineare la faida familiare che lo caratterizza.

A Beirut, il palazzo del rancore è infatti considerato un edificio storico. Nonostante la trasformazione urbanistica, l’edificio è ancora in piedi.  Negli anni la struttura è diventata prima una casa chiusa per poi adattarsi ad un rifugio per i senzatetto in fuga dalla guerra. Oggi invece, la struttura è abitata ed è simbolo dei dissapori che possono nascere in ogni ambiente familiare.

Roberta Caiano

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