Prende spunto dal panaro solidale che, nel centro di Napoli, pende da un balcone per offrire a chi è in difficoltà economica beni di prima necessità. Da lì, i cesti sospesi dai balconi si sono moltiplicati, prima in città e poi in tutto Paese. A Milano, lì dove l’epidemia ha colpito di più, è nato il progetto della “Cesta Sospesa” di Mamusca, caffè letterario in zona Maciachini. Proprio come l’originale partenopeo, l’invito è a far pendere dal proprio balcone o finestra un cesto con un cartello chi può metta, chi non può prenda, riportato in 9 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, arabo, cinese, filippino, rumeno).

“Grazie a un gruppo di splendide donne di Dergano e Bovisa, ispirate dal Panaro Solidale esposto a Napoli durante questa emergenza, abbiamo realizzato un’azione piccola ma molto concreta per dare una mano a chi è in difficoltà e magari non sa a chi rivolgersi. Quest’azione funziona solo se fatta in rete”, si legge sul sito di Mamusca. “Siamo partite con 16 ceste – raccontano – che si moltiplicano di giorno in giorno. Perché il contagio può essere anche fatto di cose molto belle!”.

Ma l’iniziativa non si è fermata ai confini nazionali. È andata oltre come a Istanbul, in Turchia, dove un cittadino inglese che vive lì da 6 anni ha appeso un cesto dal suo balcone con un cartello e la scritta“İmkanı olan koysun, ihtiyacı olan alsın” corrispondente al nostro “Chi può metta, chi non può prenda”.

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