“Ho chiesto al Signore di fermare l’epidemia: Signore, fermala con la tua mano. Ho pregato per questo”. Queste le parole di Papa Francesco in un’intervista esclusiva del vaticanista Paolo Rodari per il quotidiano la Repubblica. Il Pontefice ha affidato le proprie riflessioni sull’emergenza Coronavirus in corso alle colonne del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Soltanto domenica scorsa le foto di Papa Bergoglio, a piedi a via del Corso, nel centro di Roma, avevano fatto il giro del mondo. Nella sua fuga dal Vaticano Francesco si era recato alle chiese di Santa Maria Maggiore e San Marcello al Corso e quindi “chiesto al Signore di fermare l’epidemia. Signore, fermala con la tua mano”.

“In questi giorni difficili – ha dichiarato il Papa – possiamo ritrovare i piccoli gesti concreti di vicinanza e concretezza verso le persone che sono a noi più vicine, una carezza ai nostri nonni, un bacio ai nostri bambini, alle persone che amiamo. Sono gesti importanti, decisivi. Se viviamo questi giorni così, non saranno sprecati”. Un messaggio rivolto anche agli atei. A “chi non ha ancora incontrato Dio, chi non ha il dono della fede”, il Pontefice dice di poter “trovare lì la strada, nelle cose buone in cui crede: può trovare la forza nell’amore per i propri figli, per la famiglia, per i fratelli. Uno può dire: ‘Non posso pregare perché non credo’. Ma nello stesso tempo, tuttavia, può credere nell’amore delle persone che ha intorno e lì trovare speranza”.

Il Papa ha dedicato un pensiero al personale sanitario, ai volontari e ai familiari delle vittime: “Ringrazio chi si spende in questo modo per gli altri. Sono un esempio di questa concretezza. E chiedo che tutti siano vicini a coloro che hanno perso i propri cari, cercando di accompagnarli in tutti i modi possibili. La consolazione adesso deve essere impegno di tutti”.

Un passaggio dedicato anche alla riflessione, comparsa sullo stesso quotidiano il 16 marzo, del conduttore televisivo Fabio Fazio. “Mi ha molto colpito”, ha commentato Papa Francesco, e in particolare una riflessione: “I nostri comportamenti influiscono sempre sulla vita degli altri. Ha ragione ad esempio quando dice: ‘È diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua”.

Redazione

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