Enrico Letta tiene duro sul rapporto privilegiato col Movimento 5 Stelle, nonostante la ‘maretta’ interna al partito guidato dal leader sospeso Giuseppe Conte. Il segretario del Partito Democratico ha utilizzato il discorso tenuto durante la Direzione del pomeriggio per chiarire ancora una volta come l’interlocutore privilegiato sia proprio il Movimento, alleanza messa in dubbio dalla partecipazione di Letta al congresso di Azione in cui Carlo Calenda aveva utilizzato parole di fuoco contro i grillini.
Il segretario Pd ha chiarito infatti che “il portato avanti coi nostri alleati e in particolare coi 5S nel governo Conte 2 continua col governo Draghi e continuerà anche dopo. Questo tipo di cemento, sviluppato nelle prove dure della pandemia, è il cemento più importante di tutti. Si tratta di un rapporto politico fondamentale che dura e durerà”.
Una prova di intesa per testare lo stato di salute del ‘campo progressista’, ha annunciato di fatto Letta nel corso della Direzione, sarà quella della battaglia sul salario minimo: “Sarà una delle priorità del nostro futuro. È un tema fondamentale con cui parliamo ai lavoratori e alle imprese”.
I referendum sulla giustizia
Ma intesa evidente è stata già trovata sul tema della giustizia, dove i democratici ancora una volta mostrano la loro subalternità al giustizialismo di stampo grillino. Così Letta in Direzione annuncia che il Partito Democratico, che non si era speso per la ricerca delle firme in favore dei sei quesiti proposti dai Radicali, non cambierà idea sul tema.
Letta infatti sottolinea nel suo discorso che “dei cinque quesiti referendari, tre hanno materie che stanno dentro la discussione parlamentare e noi pensiamo che le risposte arriveranno là”. Quanto agli altri due “non riesco a non esprimere la netta contrarietà sia sulla custodia cautelare sia sulla Severino, si possono fare miglioramenti ma non stravolgendo tutto”.
Diritti civili ed elezioni
Letta torna anche su un argomento sensibile per l’elettorato dem, quello dei diritti civili. Così il segretario certifica la resa sul ddl Zan, almeno in questa legislatura. “Non demordiamo, noi tenteremo. Ma in questa legislatura non sarà semplice, perché non siamo maggioranza”, ha ammesso il segretario.
Ma ella prossima legislatura e alle elezioni “parleremo dei temi che hanno a che fare con due grandi priorità, il ddl Zan e la Legge di cittadinanza, che per noi è fondamentale”, ha aggiunto Letta.
E a proposito di elezioni, obiettivo dell’ex premier è di non consegnare l’Italia ai sovranisti: “Serve una vittoria dell’arco di forze progressiste, ecologiste, democratiche, che vogliono battere quel sovranismo che non vince da nessuna parte e che sarebbe assurdo che vincesse in Italia”. Non basterà dunque un buon risultato del Pd: “Se perderemo le elezioni, allora nessuno si ricorderà della nostra buona percentuale. E ci troveremo Meloni e Salvini al governo, consegnando l’Italia ai sovranisti”.