Prime giornate di campionato che vedono, in buona parte d’Europa, un vincitore su tutti: la pirateria (o pezzotto). Se in Italia gli abbonamenti a Dazn, la piattaforma streaming che detiene i diritti di tutte e 10 le partite di ogni giornata del campionato di serie A, non decollano (a causa dei prezzi ritenuti eccessivi da parte degli utenti, si parte da almeno 30 euro al mese) e la pirateria si fa fatica a combatterla, in nazioni come Francia e Spagna il cosiddetto pezzotto regna, o quasi.

Pezzotto, in Spagna il 40% pirata il calcio

A lanciare l’allarme è direttamente il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas, che al Nueva Economia Forum ha sottolineato come il mondo del calcio è sempre più vicino a un punto di non ritorno. Secondo Tebas “se la situazione della pirateria non cambia entro due anni, i diritti audiovisivi verranno abbassati” e questo comporterebbe “entrate dimezzate” per i club, alcuni dei quali rischierebbero addirittura di “scomparire”, e stipendi più bassi ai calciatori. Una situazione in realtà già vissuta questa estate dove il mondo del calcio ha assistito per la prima volta ad un calciomercato decisamente sobrio, con poche spese folli e, soprattutto, ingaggi rivisti al ribasso (i casi Rabiot e Osimnhen sono forse la fotografia più esemplare).

Tebas si dice pronto a fare di tutto per frenare l’escalation della pirateria. “In Argentina, la giustizia ha costretto Google a rimuovere le applicazioni pirata dai cellulari. In Spagna – annuncia – presenteremo denunce penali contro Google” perché  “il 40% della popolazione spagnola pirata il calcio. Se non risolviamo questo problema ci troveremo in una situazione molto complicata. Le grandi aziende tecnologiche devono smettere di collaborare con la pirateria”. Le sanzioni per chi pirata il calcio, sia in Italia che Spagna, arrivano fino ad un massimo di 5mila euro.

Pirateria, in Francia partite gratis su Telegram e TikTok

Un esempio concreto arriva dalla Francia dove grazie a Telegram la Ligue 1 si vede praticamente gratis o dietro pagamento di una quota forfettaria (10 euro mensili). Dopo le polemiche contro i prezzi eccessivi di Dazn, che è poi corsa ai ripari riducendoli sensibilmente, la situazione è cambiata poco. Basti pensare che nello spettacolare big match di domenica sera, 22 settembre, tra Lione e Marsiglia (gara vinta 3-2 dagli uomini di De Zerbi che hanno giocato per quasi 90 minuti con l’uomo in meno) “diversi account Telegram hanno radunato 80mila persone per vedere la partita, arrivando fino a 90mila nei minuti di recupero finali” sottolinea il media transalpino Rmc Sport.

Pirateria, prezzi ridotti in Francia (19,99 euro al mese) ma non basta

Migliaia di persone si sono collegata anche attraverso TikTok anche se alcuni account sono stati bloccati in corso d’opera. Su X – sottolinea il giornale – c’era un utente che trasmetteva il match in diretta. Per il Ceo di Dazn Francia, Brice Daumin, la protesta dei prezzi è solo un alibi “perché con la nuova offerta vantaggiosa a 19,99 euro per 12 mesi gli utenti hanno tutta la Ligue 1 e gli sport da combattimento”. Anche in Francia il presidente della Federcalcio Vincent Labrune ha assicurato di rafforzare i controlli sulla pirateria: “La lotta contro la pirateria è una piaga. Da domani affronteremo il tutto senza paura, con l’aiuto di media, politica e legali. La pirateria è come rubare la borsa di una vecchietta al mercato”.

 

 

Redazione

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