Visite di Stato con al centro le relazioni diplomatiche, gli affari economici ma anche i possibili negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. Nei prossimi giorni il premier indiano Narendra Modi si recherà a Kiev, oltre che in Polonia, dove parlerà con il presidente Volodymyr Zelensky. Mentre quasi in contemporanea il premier cinese Li Qiang volerà in Russia e Bielorussia e parlerà sia con Vladimir Putin sia con Aleksander Lukashenko.

La visita di Modi a Kiev

Non c’è ancora una data ufficiale per la visita di Modi in Ucraina, ma i media indiani parlano di un viaggio previsto entro la fine della settimana. Modi in questi anni di conflitto russo-ucraino ha cercato di mantenere una posizione terza visti i legami storici con Mosca ma anche la prospettiva di un avvicinamento all’Occidente, anche in chiave anti cinese. Modi non ha mai condannato in maniera esplicita l’invasione da parte dell’esercito russo, ma ha invocato il dialogo tra le parti per risolvere le controversie. A luglio il premier indiano si è recato a Mosca, poche ore dopo il bombardamento russo che ha colpito un ospedale pediatrico a Kiev, raccogliendo diverse critiche.

La visita di Li Qiang in Russia e Bielorussia

Allo stesso tempo, il premier cinese Li Qiang è stato inviato questa settimana a visitare Russia e Bielorussia. Le date del viaggio in questo caso sono certe: dal 20 al 23 agosto, come confermato dal ministero degli Esteri di Pechino. Il governo russo si è affrettato a parlare dei legami economici che legano Mosca e Pechino e che rappresenterebbero il motivo della visita del premier cinese. “La cooperazione strategica nel settore energetico si sta approfondendo. Il volume delle esportazioni di idrocarburi russi verso la Cina è in aumento: la Russia è il maggiore fornitore di petrolio sul mercato cinese e occupa anche una posizione di leadership nell’esportazione di carbone e GNL” si legge in un comunicato del governo della Federazione Russa. “Le parti intendono discutere le questioni attuali nello sviluppo delle relazioni russo-cinesi con particolare attenzione allo sviluppo della cooperazione pratica, degli scambi umanitari e interregionali”, si legge ancora nei documenti di presentazione dell’incontro.

Ma è difficile che nei tre giorni tra Mosca e Minsk il premier cinese non voglia parlare anche del conflitto in Ucraina. La Cina, infatti, da più parti è considerata – per motivi economici e di influenza – l’unica interlocutrice internazionale che potrebbe mettere pressione alla Russia per terminare la guerra su larga scala scatenata più di due anni fa sul suolo ucraino.

Redazione

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