Il rapper Niko Pandetta è stato arrestato questa mattina a Milano. Si era sottratto al provvedimento, il cantante per due volte disco d’oro per il singolo Pistole nella Fendi e per l’album Bella Vita. Una settimana fa l’artista era stato infatti condannato dalla Cassazione a quattro anni per spaccio di stupefacenti. La polizia ha eseguito questa mattina l’arresto in zona Quarto Oggiaro. La Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso degli avvocati e reso definitiva la condanna già riportata in Corte d’Appello.

Il rapper Niko Pandetta, nome d’arte di Vincenzo Pandetta, classe 1991, catanese dal quartiere Cibali, è nipote del boss Salvatore detto “Turi” Cappello ristretto al 41 bis dal 1993. Proprio allo zio aveva dedicato una canzone per la quale era finito al centro delle polemiche. “Zio Turi io ti ringrazio ancora per tutto quello che fai per me, sei stato tu la scuola di vita che mi ha insegnato a vivere con onore, per colpa di questi pentiti sei chiuso là dentro al 41 bis”. Alle polemiche sollevate anche recentemente il rapper aveva risposto dicendo che quella canzone era stata tolta dal suo repertorio almeno da cinque anni.

Già una volta in carcere per spaccio, dovrà rispondere anche di evasione dopo essersi reso irreperibile. Le indagini della squadra mobile in cui era stato coinvolto l’artista riguardavano un cartello del narcotraffico che sarebbe stato gestito dal pentito Sebastiano Sardo. La polizia si era concentrata al collegamento tra le ‘ndrine di Cosenza e quelle di Reggio Calabria che rifornivano di stupefacenti come cocaina, marijuana e hashish gli spacciatori palermitani. Il rapper catanese faceva parte di un lungo elenco di imputati nel processo per il quale deve ancora essere definita la pena finale.

“Sono cambiato ma pagherò il mio passato finché ci sarà da pagarlo. Non fuggo più né dalla polizia né dalle mie responsabilità”, aveva scritto nei giorni scorsi sui social, in un post pubblicato dopo la condanna e pubblicando anche una foto in cui si ritraeva dietro le sbarre. In un post ancora precedente scriveva: “Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana. Quando tornerò là mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima”.

Quando negli scorsi anni gli erano state vietate le esibizioni live, per via dei suoi precedenti aveva risposto di essere cambiato grazie alla musica, di aver archiviato quel passato. Ed era passato dal genere neomelodico alla musica rap e trap. Quando per esempio lo scorso settembre il Municipio VI di Roma, sulla base delle indicazioni della Questura che segnalava una “proposta di sorveglianza speciale” emessa dalla polizia di Catania e pendente sul cantante, aveva vietato un’esibizione Pandetta aveva replicato su Instagram: “Quando smetterete di combattere una guerra che non esiste e aprirete gli occhi chiamatemi. Io non sono a favore della mafia e non sono contro lo stato e la legalità. Nei testi racconto il mio disagio personale e la mia storia che non ho mai nascosto dietro veli di ipocrisia. Io ero un criminale non un mafioso. Ora sono un cantante non un mafioso”. A intervenire per l’arresto gli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Milano.

 

 

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Ricorso inammissibile

Ore dopo la notizia dell’arresto sul profilo Instagram del cantante sono comparse alcune storie. “Purtroppo la notizia dell’arresto di Niko è vera, dovrà scontare una vecchia condanna e dovrà combattere gli ultimi fantasmi del suo passato. Nell’ultimo periodo Niko era chiuso in se stesso consapevole di ciò che sarebbe successo. Ha lavorato h24 per essere pronto ad ogni evenienza. Sapeva che stava per arrivare un periodo buio. Conosce bene la galera e la cosa che più lo tormenta è il fatto che il mondo va avanti mentre lui è fermo ed è proprio per questo che ha deciso di correre più forte, così quando uscirà potremo rincontrarci tutti nello stesso punto”.

La notizia che trapela dalle storie è però un’altra: “Niko è un uomo che ha sempre saputo prendersi le proprie responsabilità e lo farà a testa alta anche questa volta e chi lo conosce lo sa bene. È stato in silenzio perché dal giorno della notizia della sua condanna ha voluto allontanarsi dal mondo dei social concentrandosi solo sulla musica. Sapeva di avere poco tempo. Niko non si è mai scordato di voi e non si è mai fermato per i fan e per la gente che lo sostiene. Ha deciso che della sua condanna ne farà un punto di forza”.

RICORSO INAMMISSIBILE l’album di NIKO PANDETTA fuori Venerdì a Mezzanotta su tutte le piattaforme digitali”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.