La Presidente Giorgia Meloni, nel suo viaggio a New York, ha compiuto un gesto fortemente simbolico: ha depositato una corona di fiori presso la statua di Cristoforo Colombo. Un gesto non esclusivamente legato alle origini italiane dell’esploratore ma anche e soprattutto una forte presa di posizione contro la cancel culture di cui Colombo è eccellente vittima.

Nella città che un tempo era il diamante più splendente degli Stati Uniti e che assiste ora alla fuga dei capitali verso la California di De Santis, la cancel culture è ormai un problema che investe nel profondo la democrazia. Tanto è vero che, come riporta il giornalista e scrittore Giulio Meotti su Twitter, la città di New York ha allo studio una proposta che andrebbe a rimuovere le statue e le opere di figure storiche che “raffigurano una persona che possedeva persone schiavizzate o ha beneficiato direttamente economicamente dalla schiavitù, o che ha partecipato a crimini sistemici contro le popolazioni indigene o altri crimini contro l’umanità”.

Così, se passasse, sarebbe rimosso il monumento dedicato a Cristoforo Colombo a Columbus Circle ma anche le statue di George Washington o Thomas Jefferson, per esempio. Un gesto significativo e importante quello della Premier, che dovrebbe trovare il plauso di ogni sincero democratico.