Le chiacchiere, le polemiche e i disservizi che non mancano mai
Il sindaco Manfredi litiga con de Magistris, perde consensi sui social e dopo un anno a Napoli regna il caos
Pnrr, crisi energetica, trasporti, lavoro, scuola, servizi. Cosa ha fatto, per il bene della città, il sindaco Gaetano Manfredi nel suo primo anno alla guida di Napoli? È tempo di un primo bilancio per l’amministrazione di Palazzo San Giacomo con risultati che dividono i napoletani, aprono accesi fronti di discussione e ondeggiano tra le croniche difficoltà della città e i nuovi disagi, tra risultati raggiunti e aspettative deluse.
A sentire Luigi de Magistris, l’ex primo cittadino, «ad un anno dal primo anno di disastro da sindaco, Manfredi si mostra anche sempre più bugiardo, difetto che dovrebbe cozzare con chi è stato anche rettore ai vertici dell’università pubblica e che dovrebbe dare esempio di lealtà e correttezza. Oggi, per giustificare il suo nulla, dice che ha trovato un comune senza personale e senza progetti per il Pnrr. Quello che si continua a realizzare ed inaugurare a Napoli è solo merito di quel personale falcidiato dalla politica nazionale e merito della nostra amministrazione che ha subìto ostacoli dolosi proprio dai governi nazionali senza mai mollare. Per non parlare dei progetti del Pnrr che sono stati realizzati dalla nostra amministrazione e che l’attuale sindaco si è trovato belli e pronti. Caro Manfredi – ha concluso de Magistris – l’unica verità amara rimane il portafoglio che vi siete triplicati».
Il giudizio dell’ex primo cittadino è molto severo, ma da quale pulpito arriva la predica viene da dire pensando alla Napoli degli anni scorsi. Questo non vuol dire che Manfredi abbia svolto finora un lavoro che può definirsi eccellente. Sono proprio di questi giorni le notizie sulle disfunzioni della metropolitana, la chiusura di una ventina di asili nido, i servizi di assistenza che sono al palo, i nuovi crolli nel cimitero di Poggioreale, la voragine in via Lepanto a Fuorigrotta, la chiusura della funicolare di Chiaia, il caos viabilità, e si potrebbe continuare.
Il sindaco Manfredi ha subito replicato: «Io dico solamente fatti: non mi sembra che siano state fatte delle assunzioni né che siano stati presentati dei progetti per il Pnrr. Quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti, non devo discutere di questi argomenti, noi dobbiamo semplicemente lavorare e fare le cose». E così ha chiuso la polemica con il suo predecessore, intanto il suo gradimento sui social, nell’arco di questi primi dodici mesi, è in calo. Un’analisi pubblicata dall’istituto Arcadia e curata da Domenico Giordano ha analizzato questo primo anno social del sindaco Gaetano Manfredi, facendo anche un confronto con i sindaci di Milano e Bologna anche loro eletti un anno fa.
Torniamo per un attimo a ottobre 2021, nelle tre città metropolitane si vota per le amministrative: a Milano con il 57,73% viene rieletto Beppe Sala per il centro-sinistra, a Bologna Matteo Lepore è eletto sindaco con il 61,90% dei consensi al primo turno, mentre a Napoli Gaetano Manfredi è premiato dal 62,88% degli elettori. In tutte e tre le città metropolitane che hanno eletto i sindaci al primo turno è significativa la percentuale di astensionismo: a Milano e Napoli votano poco più del 47% degli aventi diritto e a Bologna va leggermente meglio con il 51%.
Nel giorno della proclamazione Manfredi sembra fare pieno di consensi anche sui social: il sentiment online positivo raggiunge il 76,21%. Ma passato l’entusiasmo della proclamazione, le quote di audience diventano in calo. L’analisi di Arcadia lo attribuisce anche a «una resistenza di tipo culturale» e al «fardello del governo». Sta di fatto che il sindaco riduce la media delle sue pubblicazioni social giornaliere a un contenuto o anche meno al giorno. « Nei dodici mesi successivi alla sua elezione, l’engagement dei canali social, seppur cresciuti per numero di follower, è progressivamente diminuita – analizza lo studio –, come pure è calata l’engagement online su base mensile raccolta dalla chiave di ricerca nominativa “Gaetano Manfredi”».
Insomma, il sindaco di Napoli ispira sempre meno il popolo del web che è poi il popolo della città, visto che quasi non esiste cittadino che non abbia una connessione social e non navighi nel vasto mondo dell’online. A un anno esatto dall’elezione, dunque, va meno bene dell’inizio ma non malissimo. «Il sentiment complessivo incassato dal sindaco Manfredi online nell’ultimo anno, seppur comprensibilmente in calo rispetto al dato post-elettorale, è rimasto positivo con un valore anche abbastanza ampio pari al 55%», conclude l’analisi di Domenico Giordano. Come a dire, sindaco impegnati di più. Ma non solo sui social, anche nell’amministrazione della città in tutti i suoi settori, dai trasporti ai servizi, dalla scuola alla cura di strade e verde pubblico.
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