Il sondaggio Ipsos prima del voto: Pd in netto calo, ‘cappotto’ della destra negli uninominali

Col silenzio elettorale in arrivo, sono le ultime ore per la pubblicazioni degli ultimi sondaggi prima del voto del prossimo 25 settembre. L’istituto demoscopico Ipsos fornisce un quadro sia delle intenzioni di voto che proiezioni sui seggi di Camera e Senato.

Secondo la rilevazioni di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, in testa tra i partiti c’è sempre Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni e soci superano di poco il 25 per cento e staccano nettamente il Partito Democratico, che al contrario è in calo di due punti e mezzo e scivola al 20,5%, pericolosamente vicino a scendere sotto quota venti.

Segue il Movimento 5 Stelle, con i grillini guidati da Giuseppe Conte che invece continua a crescere in un trend positivo che va avanti da settimane e si portano al 14,5%. Ormai dietro la Lega, con Matteo Salvini costretto ad inseguire al 12,3% perdendo un punto in una settimana.

Quindi sotto la doppia cifra resta stabile Forza Italia all’8 per cento, mentre aumentano i voti indirizzati al ‘Terzo Polo’ di Azione e Italia Viva, l’alleanza tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, che si porta al 6,4% dal cinque per cento della scorsa settimana.

Oltre la soglia di sbarramento ci sono l’alleanza tra Verdi e Sinistra Italiana (3,4%) e Italexit di Gianluigi Paragone (3%).

Il partito più forte però sarebbe quello dell’astensione, stimata da Ipsos al 33,4 per cento. Se andasse davvero così, sarebbe il risultato più grande raggiunto nella storia repubblicana.

Le proiezioni

Quindi spazio alle proiezioni sui seggi, basate su un campione che comprende 22mila interviste effettuate da Ipsos tra il 2 agosto e il 6 settembre. Centrodestra che, ovviamente, potrebbe godere visti i numeri di una ampia maggioranza sia alla Camera che al Senato. La partita finirebbe così, secondo Ipsos: 249 a 82 alla Camera per Meloni e alleati, mentre 121 a 43 il risultato a Palazzo Madama.

I seggi con metodo maggioritario, quelle decisi dai collegi uninominali, si trasformerebbero in una autentica disfatta per Letta: dei 147 assegnati col maggioritario alla Camera, ben 129 (88%) andrebbero alla destra; simili le percentuali al Senato, con 62 su 73, pari all’85 per cento.

I seggi contenibili per l’alleanza di centrosinistra sarebbero in realtà pochissimi: quelli in cui la distanza tra i primi due candidati risulta inferiore al 5% sono secondo Ipsos 28 alla Camera e 14 al Senato.