Si sono autoproclamati leader del fronte pacifista italiano in Parlamento, diventando di fatto i rappresentanti di quei tanti italiani che, almeno stando ai sondaggi, si dicono contrari all’invio di armi in Ucraina, posizione opposta a quella tenuta dal governo Draghi dallo scoppiare della guerra lo scorso 24 febbraio.

Eppure Matteo Salvini e Giuseppe Conte devono far fronte a sondaggi che certificano una difficoltà sempre più evidenti: Lega e Movimento 5 Stelle sono infatti ai minimi dal 2018, inizio dell’attuale legislatura che ha visto prima i due governi Conte e quindi l’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi.

A metterlo nero su bianco è l’analisi dei dati che fa Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera. I dati del mese di maggio, segnato da numerose turbolenze nella maggioranza, si risente anche sul gradimento dell’esecutivo e del premier Draghi, in flessione di tre punti rispetto ad aprile, attestandosi rispettivamente a 55 e 58 e riportandosi sui valori dell’aprile dello scorso anno.

Ma è sugli orientamenti di voto che si vede il tonfo degli ex alleati del Conte 1. Lega e M5S fanno segnare un arretramento di oltre un punto: il Carroccio scende al 15,1% (-1,4%), i pentastellati si attestano al 13,7% (-1,3), il livello più basso registrato nell’intera legislatura.

In testa sono appaiati invece i due partiti più atlantisti: Fratelli d’Italia e Partito Democratico sono appaiati al 21 per cento, entrambi in crescita di consenso. Al quinto posto c’è invece Forza Italia con l’8,3% (in flessione dello 0,5%), che da giorni è alle prese con uno scontro interno per la posizione da tenere dall’Italia sullo scenario internazionale, con particolare riferimento alle armi all’Ucraina e a Vladimir Putin.

Da segnalare invece il continuo trend positivo di Italexit, il movimento di Gianluigi Paragone, al 4,5%: voti ottenuti in particolare tra l’elettorato deluso di Movimento 5 Stelle e Lega. Dietro, ultimo partito sopra quota tre per cento, c’è la federazione di +Europa/Azione al 3,2%.

Quanto al gradimento dei leader politici, in testa si conferma ancora Giorgia Meloni un indice pari a 36 (+1), seguita da Giuseppe Conte che fa segnare una flessione di due punti (indice 32) e dal ministro della Salute Roberto Speranza (31) in calo di 3 punti, crollo dovuto alla minore copertura mediatica dell’epidemia di Covid.

A seguire Silvio Berlusconi (27), Enrico Letta ed Emma Bonino (appaiati a 26), Gianluigi Paragone (25) e Salvini che viene raggiunto da Toti a 24. Risale invece Matteo Renzi a 15, che torna sui valori di febbraio.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia