L'editoriale
Il virus sanitario si sta trasformando in giudiziario, con inchieste e speculazioni politiche

Ora ci sono ispezioni del Ministero e indagini amministrative della Regione. Nella Commissione di indagine sul Pat il sindaco Sala, che non è ancora riuscito a farsi perdonare, pur essendosi in seguito scusato, gli aperitivi sui Navigli e la campagna “Milano non si ferma” mentre già era grave il contagio, chissà perché ha inserito l’ex magistrato Gherardo Colombo. E’ evidente che sarebbe stato preferibile metterci un bravo medico, anche per non creare imbarazzi con la Procura della repubblica. Ma l’ex Pm di mani Pulite è oggi una persona diversa dal 1992 e saprà partecipare all’inchiesta con equilibrio. Ma la sua presenza vale sempre qualche curiosità e qualche titolo di giornale in più. Con rammarico del Fatto Quotidiano: “nuovi delitti, ancora da provare, per antichi castighi, che a Gherardo Colombo oggi non piacciono più”, scrive Gianni Barbacetto.
Per tutto questo il sindaco di Milano e il governatore della Lombardia farebbero bene ad andare a trovare il procuratore Francesco Greco. Perché un conto sono le indagini amministrative, che separeranno il grano dal loglio, al Trivulzio come nelle altre Rsa, e diranno se ci sono state confusioni nelle diagnosi, se i parenti dei degenti, che giustamente erano stati tenuti lontani per timore dei contagi, non siano stati tenuti informati. E anche se qualcuno non abbia avuto le cure necessarie e se il personale non sia stato tutelato.
Ma quando i dubbi o gli errori o le responsabilità arrivano in tribunale, allora prendono subito una coloritura diversa. E vanno trattati con cura. E con delicatezza. Un giornale da tempo più scandalistico che rigoroso come La Repubblica può anche titolare senza vergogna “Poveri morti nascosti”, come se qualcuno avesse avviato un traffico di salme, o anche “Mani pulite sul Trivulzio”, istigando ad aprire un’inchiesta giudiziaria di carattere politico. Un giornale lo può fare, per quanto sia discutibile. Ma un magistrato deve parlare un linguaggio diverso. E siamo sicuri che il procuratore Francesco Greco non seguirà la scia dello scandalismo. Ma intanto, così per sentire l’aria che tira, Sala e Fontana, andate al quarto piano del Palazzo di giustizia a trovare il procuratore capo.
© Riproduzione riservata