Il quadro politico è polarizzato e la scelta è tra la destra di Meloni e la lista Pd - Psi - Art1
Il vuoto del Terzo Polo
E’ vero che la politica è l’arte del possibile e che tutto può succedere, ma è anche evidente che un quadro così polarizzato mette ai margini quel Terzo Polo di centro un tempo affollatissimo, ora semi deserto. Da un lato è schierata una destra a trazione Meloni determinata a portare avanti un attacco frontale a una idea di paese ‘aperto’. Dall’altro un centrosinistra che ha nella lista promossa da Enrico Letta, Enzo Maraio e Roberto Speranza Pd-Psi-Art1 il suo baricentro, ma che si dota di una sorta di ‘cassa di compensazione’ spostata verso il centro offrendo uno sbocco al malessere dei moderati rimasti apolidi. E così, la grande illusione del Terzo Polo, rimasta sempre e solo sulla carta, trova ragione in due fattori.
Il primo: il Rosatellum è un modello elettorale che spinge a stringere patti e favorisce le aggregazioni. Il tema, dunque, non è mai esistito e sbaraglia il fantomatico campo riformista, ‘coperto’ dalla presenza dei socialisti nella lista al timone della coalizione di centrosinistra. Il secondo fattore è politico: ripetere come un mantra che la soluzione è l’agenda Draghi significa non aver capito l’agenda Draghi che, come anche ha inteso far sapere l’ex presidente del consiglio, è una risposta alle emergenze, non un programma politico e di governo del Paese. Le strade, ora, per la sinistra sono due: comporre un’alleanza espressione di tutte le anime del centrosinistra rifiutando la semplice sommatoria di tutti i partiti anti destra e puntando ai contenuti. Oppure semplicemente dividersi e perdere prima di iniziare a giocare. Tertium non datur.
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