Una carenza legislativa che impedirebbe a Ilaria Salis, l’attivista milanese in carcere a Budapest da oltre 15 mesi, di votare. E’ quanto denuncia il padre Roberto Salis all’agenzia Ansa. L’attivista 39enne è candidata alle Europea nella lista Alleanza Verdi-Sinistra. Il genitore spiega: “Oggi ho parlato con Ilaria, mi ha detto che nel carcere hanno chiesto a tutte le detenute se volevano votare e lei ovviamente ha risposto di sì, ma le è stato detto che c’è una carenza legislativa italiana che non le consentirebbe di votare. Ha interpellato l’ambasciata che non le ha saputo dare risposta, c’è una palese violazione dei diritti umani in corso e ci vorrebbe una presa di posizione chiara del governo”.

Ilaria Salis è in carcere da un anno e mezzo dopo l’arresto con l’accusa di aver aggredito dei militanti neonazisti nonostante siano scaduti i termini della sua detenzione cautelare in carcere. Il padre spiega che “l’ambasciatore italiano a Budapest Manuel Jacoangeli ha contattato il ministero dell’Interno visto che è un problema loro e mi aspetto una presa di posizione chiara per capire se tutti i cittadini possono esercitare il loro diritto di voto”.

Salis “è straniera e non sanno come farla votare”

Secondo la spiegazione di Roberto Salis, “hanno detto a Ilaria che è straniera e quindi non sanno come farla votare”. Questa “è un’altra palese violazione dei diritti umani – attacca – l’8 maggio sono scaduti i sei mesi stabiliti dal giudice che non decide sul prolungamento finché non arriva la decisione sull’appello che abbiamo presentato per avere i domiciliari. Ma la sostanza è che lei ora è in carcere senza che ci sia una disposizione della magistratura”. Tutto questo avviene in Ungheria “senza che il governo o la diplomazia facciano nulla” conclude.

Padre Salis: “Nordio garantista anche con mia figlia”

Lo stesso genitore in una intervista a Il Secolo XIX ha invitato Nordio ad essere garantista anche con Ilaria Salis e non solo con il governatore ligure Giovanni Toti, finito ai domiciliare con l’accusa di corruzione. “Vedo che il ministro Nordio giustamente a proposito della situazione di Toti dice che siano i magistrati a dovere provare la colpevolezza e non l’arrestato a dover provare la sua innocenza, mi avrebbe fatto piacere sentirlo anche a proposito degli italiani privati della libertà all’estero, che non sono adeguatamente tutelati dallo Stato italiano, come Ilaria”.

Sul garantismo di convenienza è intervenuto, nel corso del suo intervenuto al congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati a Palermo, anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva: “Il punto centrale è che la Sinistra è garantista con la Salis e giustizialista con Toti, la Destra è garantista con Toti e giustizialista con Salis. Io sono garantista con tutti”.

Redazione

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