In fila per tampone sputa in faccia ai sanitari: “E’ terrorismo”

Un uomo in fila per effettuare il tampone per il Covid-19 all’Ospedale Cotugno di Napoli, ha perso la pazienza e sputato in faccia ad un medico ed un infermiere che avrebbero dovuto effettuare l’analisi. L’episodio è avvenuto nella tarda serata di martedì presso il nosocomio specializzato in malattie infettive.

Il paziente, caso sospetto di Coronavirus, era in attesa per effettuare il tampone necessario alle analisi per stabilire se fosse stato contagiato o no. Probabilmente l’attesa è stata un po’ più lunga di quello che l’uomo aveva previsto, fatto sta che dopo avrebbe un alterco avrebbe sputato verso medico e infermiere. Questi, nonostante indossassero mascherine e tutto il materiale utile ad evitare il contagio, sono stati immediatamente posti in quarantena in attesa del tampone del paziente che, come denunciato da Nessuno tocchi Ippocrateoltre ad essere un aggressore sei anche un untore!“.

L’associazione, nella sua denuncia, parla di vero e proprio terrorismo: “Questo essere ignobile, potenzialmente positivo al Coronavirus, ha sputato in faccia a due sanitari in ambiente ospedaliero mettendo a repentaglio diverse vite umane presenti al momento all’interno dei locali! Oltre alla aggressione ci sarebbe l’articolo 452 del codice penale, ovvero delitti colposi contro la salute pubblica. Attendiamo il risultato de tampone dell’untore!“.

Ho perso un medico e un infermiere validissimi che adesso devono state in isolamento e non possono dare, come hanno fatto finora il loro prezioso contributo. Sputare addosso a una persona quando si hanno, in un momento come questo, sintomatologie e febbre, equivale a sparare, non c’è differenza“. Così, il direttore generale dell’ospedale Cotugno di Napoli Maurizio Di Mauro, ha commentato il preoccupante episodio avvenuto ieri sera nell’ospedale che dirige dove una persona con sintomi febbrili in file per fare il tampone, spazientito dall’attesa è andato in escandescenza e, dopo essersi tolto la mascherina, ha sputato addosso a una dottoressa e a un infermiere che stavano cercando di riportarlo alla calma. “Sono indignato, ci sono ragazzi che stanno dando l’anima – sottolinea Di Mauro – stamattina ho visto i neo assunti, ragazzine di 23-24 anni che forse non sanno a che cosa stanno andando incontro, pronte a dare il loro contributo in questa battaglia contro il Coronavirus“.