Sembra un normalissimo discorso su un disegno di legge dedicato ai lavoratori transfrontalieri quello pronunciato oggi, in Aula, dal senatore del gruppo Azione – Italia Viva Marco Lombardo. E lo è: è totalmente normale, nell’epoca dell’AI, l’intelligenza artificiale. La normalità consiste proprio nel fatto che Lombardo – come moltissimi altri utenti della Rete – si è rivolto ad una AI per comporre le righe del discorso.

È lo stesso senatore Lombardo a darne annuncio al termine dell’intervento. Quanto è stato ascoltato in Aula, “Non è il prodotto dell’intelligenza umana”, dice Lombardo parlando del suo discorso, “è il prodotto di un’intelligenza artificiale”. L’intento è quello di porre l’accento sulle funzionalità delle intelligenze artificiali, sulle loro potenzialità, ma anche sui rischi insiti nel loro utilizzo.

“Si tratta di un discorso prodotto da un algoritmo. Quanti di noi sono in grado di distinguere il prodotto del pensiero umano, da quanto ha prodotto un algoritmo?”, chiede Lombardo.

Una provocazione“, quella di Lombardo, volta a porre l’attenzione sui rischi e sull’uso manipolativo delle intelligenze artificiali, pur sottolineando la necessità di un approccio equilibrato sulle innovazioni della tecnologia, affinché essa sia al servizio dell’uomo e non rappresenti una minaccia per la democrazia.

IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO

Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi siamo qui per discutere un provvedimento di fondamentale importanza per migliaia di lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine tra Italia e Svizzera. Per troppo tempo questi lavoratori e queste aree hanno dovuto confrontarsi con un sistema giuridico e fiscale antiquato e inadeguato, che non solo rendeva difficile la vita quotidiana di tante persone, ma rappresentava anche un ostacolo allo sviluppo economico e alla cooperazione tra i due Paesi. Finalmente, grazie a questo Disegno di Legge, siamo in grado di apportare le necessarie modifiche e modernizzazioni a questo sistema.

Ma cosa significa concretamente questo provvedimento per i lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine? Innanzitutto, stabilisce un nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera che, oltre ad adeguarsi alle esigenze del XXI secolo, garantisce un trattamento più equo e corretto per tutti i lavoratori coinvolti. In particolare, si prevede un aumento della franchigia da 7.500 a 10.000 euro, un aspetto fondamentale per garantire condizioni più favorevoli per i nuovi lavoratori transfrontalieri.

Inoltre, il provvedimento assicura la stabilizzazione delle risorse finanziarie destinate ai comuni di frontiera, pari a circa 89 milioni di euro, fondamentali per garantire la qualità dei servizi e delle opportunità offerte a imprese e famiglie residenti in questi territori. A tal proposito, è importante sottolineare l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo socio-economico e infrastrutturale, che partirà da una dotazione iniziale di 1,66 milioni di euro per arrivare, nel 2045, a oltre 220 milioni di euro destinati a promuovere lo sviluppo infrastrutturale e a colmare il gap tra le imprese locali e quelle oltre confine.

Tuttavia, non possiamo ignorare una questione ancora irrisolta: il telelavoro. Nonostante gli impegni assunti dal Ministro Giorgetti, questo tema rimane ancora in sospeso, mettendo in difficoltà l’organizzazione della vita di molte persone, in particolare donne. In una società che tende ancora a ripartire in modo iniquo le responsabilità familiari e domestiche, le donne si trovano spesso a dover bilanciare impegni lavorativi e compiti familiari, con un impatto negativo sulla loro carriera, sul loro benessere e sulla parità di genere nel mondo del lavoro.

Il telelavoro non rappresenta quindi un’opportunità concreta per ridurre questo divario? favorendo una maggiore partecipazione delle stesse al mercato del lavoro e una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata? Il telelavoro è infatti sinonimo di flessibilità oraria e di possibilità di gestire in maniera più efficiente le proprie responsabilità familiari e rappresenta una grande opportunità, ma affinché il suo potenziale si traduca in benefici concreti, è necessario un impegno collettivo e una visione lungimirante da parte di istituzioni, datori di lavoro e lavoratori.

E come potremmo non considerare l’impatto ambientale del telelavoro? Viviamo in un’epoca in cui i cambiamenti climatici rappresentano una delle più gravi minacce al nostro pianeta e alle generazioni future. In questo contesto, il telelavoro può offrire un contributo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra e al contenimento del riscaldamento globale.

La diminuzione degli spostamenti quotidiani casa-lavoro, grazie al telelavoro, contribuisce non solo alla riduzione della congestione del traffico e dell’inquinamento atmosferico, ma anche al miglioramento della qualità dell’aria nelle nostre città. Di fronte a queste opportunità, non possiamo permetterci di ignorare il potenziale del telelavoro e dobbiamo lavorare insieme per creare le condizioni affinché questa modalità di lavoro diventi la norma e non l’eccezione.

Ma come possiamo affrontare questa questione in modo efficace e sostenibile? È fondamentale che il Governo collabori a stretto contatto con le controparti svizzere e con le parti sociali, al fine di individuare soluzioni condivise per il telelavoro. Questo processo potrebbe includere la definizione di regole chiare e trasparenti in materia di orari di lavoro, responsabilità, diritti e obblighi dei lavoratori e dei datori di lavoro, nonché la garanzia di un adeguato sostegno tecnologico e infrastrutturale per agevolare il lavoro da casa.

In conclusione, affrontare la questione del telelavoro per i lavoratori transfrontalieri tra Italia e Svizzera è di fondamentale importanza per garantire un futuro migliore e più equo per tutti i lavoratori coinvolti, nonché per sostenere lo sviluppo socio-economico dei territori di confine.

Chiediamo al Governo di dare seguito a questi impegni e di trovare una soluzione adeguata al più presto.
Nonostante l’attuale mancanza di una soluzione adeguata per il telelavoro, il provvedimento di cui discutiamo oggi rappresenta un traguardo importante per i lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine tra Italia e Svizzera. Il nostro gruppo Azione-Italia Viva sosterrà pertanto questo Disegno di Legge, pur sollecitando il Governo a risolvere la questione del telelavoro nel più breve tempo possibile.