Tra tutte le accuse e gli insulti che ha rivolto a noi Occidentali Medvedev, l’ex presidente, premier della federazione russa, quella che sarebbe stata più appropriata forse, è che noi Occidentali saremmo confusi.

Lo dimostra nel suo piccolo, la questione dei traditori dei collaborazionisti ucraini, sui cui va un servizio di Sky News 24 che ritorna a Bucha e racconta, attraverso un’intervista ad un soldato, della presenza di ucraini che avrebbero fornito ai russi indicazioni sui luoghi da colpire. Il militare sostiene che costoro andrebbero arrestati, individuati e processati, ma è inevitabile andare con la memoria alle scene del massacro di Bucha, quei corpi riversi sulle strade, alcuni dei quali con un fazzoletto bianco al braccio, e tornare a quel rastrellamento del corpo speciale della polizia, quel reparto chiamato Safari, andando alla caccia di sabotatori e di una giustizia più sbrigativa.

La questione dei traditori torna anche in una pagina intera del Corriere della Sera, nella quale sono chiamati collaborazionisti quegli ucraini che forniscono informazioni ai russi, e partigiani coloro che, nei territori occupati dalle truppe russe, boicottano, fanno attentati, ostacolano l’occupazione. I collaborazionisti, sostiene in un’intervista un militare, in passato in certe aree del Donbass occupato erano il 60%, e dunque erano una maggioranza; addirittura una quinta colonna sarebbero stati gli ucraini fedeli a Kiev e ostili alla Russia. E qui si sfiora un qualcosa che è difficile ricordare e che viene spesso dimenticata: che quello in Ucraina, oltre ad essere uno scontro tra due grandi potenze, da una parte la Russia dall’altra gli Stati Uniti con la Nato, è anche una guerra civile che vede contrapposta una parte di ucraini fedeli a Kiev, che vogliono sostenere la loro indipendenza e una minoranza, robusta, di ucraini, che non si sentono più tali ma guardano alla Russia come alla madrepatria.

Non è soltanto una lotta per le democrazia e per la libertà come ci piacerebbe credere. Libertà e democrazia, i due valori occidentali che probabilmente a Medvedev non piacciono. E dell’Occidente, in fondo, almeno agli oligarchi, piacevano valori più prosaici, valori immobiliari, conti bancari, squadre di calcio, ville faraoniche, yacht, lusso e questo forse, dell’Occidente a Medvedev non piace, ma gli oligarchi sembrano apprezzare parecchio.

Tony Capuozzo

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