Incendi, il folle gioco dei piromani “è il volto celato dietro la catastrofe”. Appiccano il fuoco e restano a guardare

Le ultime accuse alle mani criminali che appiccano il fuoco arrivano dal governatore Renato Schifani alle prese con la sua Sicilia in fiamme. Il rogo divampato nel Parco archeologico di Segesta è stato appiccato da un piromane “un gesto gravissimo che va condannato con forza perché ha messo a rischio l’incolumità di chi vive nelle zone limitrofe e ha recato un grave danno al nostro inestimabile patrimonio storico-artistico. Mi auguro che si possa risalire al più presto ai responsabili”.

Nessun danno ai siti monumentali: il tempio, il teatro e la casa del Navarca sono rimasti illesi. Ma purtroppo in una situazione grave come quella degli incendi queste notizie aggiungono angoscia al terrore. La Sicilia brucia e continua a farlo ormai da giorni. Nel siracusano e nella fattispecie nella mia Melilli, le fiamme divampano da oltre 24 ore con ingenti danni all’ambiente, a case e bestiame. I presidi ospedalieri sono al collasso per mancanza di personale in grado di fronteggiare l’enorme richiesta di assistenza.

Colpa sicuramente del clima avverso e delle temperature fuori controllo ma questa catastrofe ha anche il volto celato dei piromani. “Occorre fare i conti con un problema che non possiamo più nascondere né sottovalutare e oltre alla prevenzione serve un duro intervento repressivo contro questi criminali che attentano alla vita dei nostri concittadini”. 

“Una catastrofe senza precedenti con un danno ambientale incalcolabile. Non è più possibile affrontare la criminalità, condizioni meteorologiche estreme e la destrutturazione del sistema antincendio in questo modo. A ciò si associa un’evidente follia dei piromani che minaccia tutti”. Lo afferma Coldiretti Sicilia che sta monitorando in tutta l’Isola una situazione tragica con migliaia di ettari bruciati, polmoni verdi distrutti, case rovinate, produzioni danneggiate.