Natale di disagi
Incendio a Napoli, famiglie sgomberate la notte della vigilia: “Dormono in strada sulle sedie, fate qualcosa”
Al oltre 48 ore dall‘incendio avvenuto nelle prime ore del 24 dicembre, sono ancora diverse le famiglie che hanno trascorso il Natale lontano dalle proprie abitazioni. Il rogo, avvenuto nella notte, si è sviluppato nel deposito del supermercato Sigma in via Colonnello Carlo Lahalle, nel quartiere Arenaccia. Le cause dell’incendio sarebbero riconducibili, secondo una prima ricostruzione di carabinieri e vigili del fuoco, a un corto circuito avvenuto all’interno del deposito del supermercato.
Le fiamme, domate dopo alcune ore, hanno creato danni anche ad alcune palazzine adiacenti, sgomberate per consentire alle autorità di effettuare controlli di sicurezza e stabilità delle strutture interessate.
A distanza di quasi tre giorni la situazione di pericolo per le famiglie coinvolte, in totale una trentina, è rientrata solo parzialmente. Stando a quanto denuncia Stefania Zambrano, organizzatrice di Miss Trans Europa e attivista per i diritti lgbt, nove nuclei familiari non sono ancora rientrate nelle proprie abitazioni. “Sono sconvolta e addolorata per quello che è successo nella notte della Vigilia di Natale nel quartiere Arenaccia a Napoli” commenta. “Sono ancora in corso le verifiche sulla staticità delle abitazioni circostanti, ma intanto è stato evacuato un palazzo abitato da nove famiglie, che ora – denuncia – sono per strada, tra cui quattro minori e due disabili, nonne e nonni seduti sulle sedie in una situazione incresciosa”. Secondo quanto riferisce Zambrano, alcuni nuclei familiari avrebbero deciso in questi giorni di trascorrere la notte per strada, dormendo sulle sedie o nelle auto parcheggiate.
“Inoltre, a causa di questo grosso incendio nei depositi del supermercato, anche i negozi circostanti non possono lavorare, la zona è a rischio e poi mancano la luce e l’acqua. Noi del quartiere stiamo sostenendo gli sfollati con caffè e latte caldo” ma “loro, per dignità, rifiutano cibo e viveri, a noi si stringe il cuore nel vedere queste persone con le lacrime agli occhi che sentono freddo e vogliono un tetto sicuro. Sono rammaricata dal fatto che né il sindaco, né gli assessori, né altre forze politiche sono venuti sul posto a portare un gesto di solidarietà o per trovare una soluzione, un alloggio dove stare fino a quando potranno rientrare nelle loro abitazioni” commenta Zambrano.
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