Top Secret
Tv
Inchiesta Milano-Cortina, così cambia il cda di Viale Mazzini, le richieste di Salvini e i sismografi del Carroccio
Il sismografo registra fibrillazioni all’interno del Carroccio. Gli ultimi articoli di stampa e le intercettazioni nell’inchiesta Milano Cortina hanno avviato una profonda riflessione in casa Lega su chi dovrà sedersi nel prossimo Cda di viale Mazzini. Sono in risalita le quotazioni di Alessandro Casarin a scapito di quelle di Antonio Marano, il prediletto del sottosegretario Morelli. Ma ci si chiede anche che fine farà Roberto Sergio con l’avvento, sempre molto probabile, della nuova gestione Rossi. Molto difficilmente tornerà alla radio spiega chi lo conosce bene. Per lui si parla di una presidenza di prestigio come quella di Rai Pubblicità. Infine, al di là delle dichiarazioni ufficiali e delle accelerazioni di Giorgia Meloni (con tanto di “pizzino” su privatizzazioni impossibili) il nuovo consiglio di amministrazione sembra ancora in alto mare. Non tanto per la composizione dei nomi (uno tra Antonio Di Bella e Roberto Natale potrebbe essere il prescelto dal Pd, Conte dovrebbe confermare Alessandro Di Majo, la Lega eleggere Alessandro Casarin, più che Antonio Marano, e Fratelli d’Italia la meloniana Valeria Falcone).
Lo scoglio vero è sulla presidenza, che la maggioranza di governo vorrebbe dare a Simona Agnes (già membro dell’attuale Cda), ma su cui non si troverebbero i voti necessari per l’approvazione in commissione di vigilanza. All’appello mancano almeno 3/4 voti e poi c’è la Lega di Matteo Salvini che fa capricci (vuole assolutamente un direttore generale da scegliere tra il direttore produzione Marco Cunsolo e il direttore di Rai Pubblicità Maurizio Fattaccio). Il Movimento 5 Stelle non sarebbe disposto questa volta a correre in soccorso della maggioranza così come altri cespugli di sinistra. Per questo tra le forze di governo si stanno cercando le soluzioni possibili e forse alla fine per la presidenza si andrà su un nome gradito anche a sinistra come Di Bella. Non a caso alla presentazione dei palinsesti di Napoli il gioco di molti osservatori è stato quello di capire quali simpatie e cortesie politiche si potessero celare dietro i programmi presentati. E i relativi conduttori.
© Riproduzione riservata