Dichiarati nulli i sequestri di chat e di email relativi all‘inchiesta della procura di Firenze sulla Fondazione Open e inviata nuova richiesta a Camera e Senato per l’autorizzazione a procedere al sequestro probatorio di email, cosa non fatta all’epoca. E’ quanto stabilito dalla giudice dell’udienza preliminare di Firenze Sara Farini nel corso dell’udienza di venerdì 7 novembre.

“Oggi ennesima puntata dell’udienza preliminare Open. La gup ha detto che i sequestri di corrispondenza fatti dal pm Turco erano illegittimi. Tanto per cambiare. Quindi ennesima vittoria nostra, ennesima sconfitta dei pm di Firenze. Una vicenda sempre più incredibile…”. E’ quanto scrive su twitter il leader di Iv Matteo Renzi, nonché direttore editoriale del Riformista.

Chat e email in questione avevano come interlocutori Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti e Francesco Bonifazi (non imputato) nel periodo in cui erano parlamentari. Il giudice, inoltre accogliendo l’istanza della procura di Firenze, ha chiesto a Camera e Senato l’autorizzazione a procedere al sequestro probatorio di email. La prossima udienza è fissata per il 4 aprile del 2024.

Il gup ha dunque dichiarato “illegittimi” tutti i sequestri operati dalla Procura di Firenze nei confronti dei parlamentari indagati nell’inchiesta sulla Fondazione Open. Pertanto dovranno essere il Senato e la Camera dei deputati a valutare gli atti di sequestro compiuti dai magistrati fiorentini, il procuratore aggiunto Luca Turco e il sostituto procuratore Antonino Nastasi, nei confronti dei parlamentari ed ex parlamentari coinvolti nell’inchiesta.

Con un’ordinanza depositata oggi, il Gup ha accolto la richiesta della Procura, a cui si erano uniti nel corso delle udienze i difensori degli imputati, di inoltrare la richiesta ai rispettivi rami del Parlamento per poter utilizzare il materiale già sequestrato. Adesso spetterà allo stesso Gup inoltrare entro dieci giorni la richiesta di autorizzazione a procedere alla Camera e al Senato per l’utilizzabilità della corrispondenza telematica sequestrata ai parlamentari e depositata agli atti del processo. Nei mesi scorsi la Corte costituzionale aveva dichiarato che il sequestro del materiale era avvenuto in modo illegittimo da parte della Procura poiché non era stata richiesta la preventiva autorizzazione alle Camere.

Sempre più debole la ricostruzione dei Pm Turco e Nastasi secondo cui la Fondazione Open, che animò e finanziò la scalata politica dell’ex sindaco di Firenze alla guida del Pd e le sue kermesse politiche come la Leopolda, sarebbe stata un’articolazione di partito e perciò Renzi, Boschi e Lotti sono stati indagati in concorso per finanziamento illecito ai partiti. I magistrati hanno chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente del Consiglio e altri protagonisti del ‘giglio magico’ come Boschi, Lotti, l’avvocato Alberto Bianchi, che è stato presidente della Fondazione Opne, e l’imprenditore Marco Carrai. Il procedimento davanti al giudice per l’udienza preliminare per esaminare la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura per 12 indagati è in corso dall’aprile 2022.

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