E anche la realizzazione del ponte di Messina finisce in Procura. La denuncia, avente ad oggetto “Collegamento stabile tra Sicilia e Calabria”, era stata presentata nelle scorse settimane da Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni, ed Elly Schlein alla Procura della Capitale che, da quanto appreso ieri, avrebbe deciso di aprire un fascicolo, al momento però senza indagati.
Come da tradizione, la sinistra è dunque ricorsa all’aiuto dei pubblici ministeri per cercare di bloccare l’avversario politico, in questo caso il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.

Inchiesta Ponte Stretto, cosa non ‘convince’ la sinistra

La denuncia, nove pagine in tutto, riguarderebbe “l‘attività di progettazione e realizzazione” del ponte ed il ruolo della Stretto di Messina spa.
Questa società, secondo i tre parlamentari, “ha ritenuto di non rendere pubblici documenti fondamentali per l’entità del progetto e le procedure”.
In particolare, la SdM “ha opposto più volte diniego alle richieste di fornire” ai denuncianti “sia la relazione di aggiornamento al progetto, che l’atto negoziale, nonostante un componente del Comitato scientifico avesse pubblicamente affermato di aver reso pubblica la suddetta relazione”.
Per i parlamentari il rifiuto della SdM, costituita con un decreto ministeriale quale società in house, di consegnare i documenti espressamente previsti dal decreto impedirebbe loro “di esercitare un diritto ed un’azione di controllo e verifica”. La SdM si sarebbe anche rifiutata di “consegnare l’atto negoziale che consentirebbe di verificare in quanto tempo la società Webuild ha raggiornato un progetto complesso, vecchio di 12 anni”.

Inchiesta Ponte Stretto, la reazione di Salvini

SdM e consorzio Eurolink avevano sottoscritto lo scorso 29 settembre un atto negoziale in base al quale il Contraente generale doveva poi predisporre la relazione di integrazione al progetto originario, comprensiva della compatibilità ambientale e delle ulteriori prescrizioni.
L’annuncio della consegna della relazione sul progetto da parte di Eurolink avveniva il successivo 30 settembre 2023. “Come è possibile”, scrivono i parlamentari, “che l’aggiornamento di un progetto di un’opera così imponente mai costruita al mondo sia stato realizzato in poche ore?”.
“La consegna della relazione avvenuta il 30 settembre 2023 veniva confermata anche da una nota stampa del gruppo Webuild”, si legge nella denuncia.
“Solo in Italia si riesce a fare una battaglia politica contro il Ponte, sull’autostrada, una galleria, la Tav.
Il Ponte serve ad unire milioni di siciliani, serve ad inquinare di meno e viaggiare più in fretta.
Mi hanno denunciato per questo”, ha commentato ieri Salvini.

Inchiesta Ponte Stretto, il precedente a Milano con il sindaco Albertini

“ll Pd e la sinistra sono contro le opere pubbliche, il lavoro e lo sviluppo del Paese. Si dimostrano nemici dell’Italia. Le loro minacce non ci fermeranno. Continuiamo a lavorare per sbloccare e completare tutte le opere ferme da troppo tempo”, hanno fanno sapere dalla Lega tramite una nota.
La denuncia contro il Ponte fa tornare alla memoria le denunce presentate, sempre dal Pd, contro l’allora giunta di Milano guidata dal sindaco Gabriele Albertini che era intervenuta sul piano regolatore cittadino, prevedendo la realizzazione dei numerosi grattacieli, firmati da architetti famosi, che poi renderanno famoso nel mondo il capoluogo lombardo.
Anche allora la sinistra, sempre sconfitta nelle urne, sperando di trovare in Procura qualche magistrato ideologicamente affine decise di ricorrere all’arma giudiziaria per stoppare la giunta di centro destra.
All’epoca, per la cronaca, il tentativo naufragò.