L’ex senatore, indagato nell’ambito dell’inchiesta sui presunti mandanti occulti delle stragi di mafia del 1993, non si è presentato in Procura a Firenze dopo aver fatto sapere agli inquirenti di volersi avvalere della facoltà di non rispondere. È accusato di aver “istigato l’organizzazione delle stragi per favorire l’affermazione di Forza Italia”. In passato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, per l’ex senatore si profilano accuse più pesanti.

Le perquisizioni a casa e nello studio di Via Senato a Milano

Appena una settimana fa gli investigatori della Dia di Firenze e Milano avevano perquisito la sua abitazione e il suo studio in via del Senato, nel capoluogo lombardo, sequestrando, da quanto appreso, documentazione su rapporti economici. In quella occasione, Dell’Utri aveva ricevuto anche un avviso a comparire per fornire spiegazioni sulle contestazioni mosse dai procuratore aggiunti Luca Turco, Luca Tescaroli e dal pm Lorenzo Gestri.

Cosa si legge nel decreto di perquisizione

“Avrebbe sollecitato il boss Graviano – si legge – “ad organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia, fondata da Silvio Berlusconi, al quale ha fattivamente contribuito Dell’Utri”.

Tutto sarebbe avvenuto, per la Dda fiorentina, “nel quadro di un accordo, consistito nello scambio tra l’effettuazione, prima, da parte di Cosa Nostra, di stragi, e poi, a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, a fronte della promessa da parte di Dell’Utri, che era il tramite di Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del Governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa Nostra in tema di trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro di patrimoni, ricevendo altresì da Cosa Nostra l’appoggio elettorale in occasione delle elezioni politiche del marzo 1994″.

Indebolire il Governo Ciampi Le stragi del 1993, secondo gli inquirenti fiorentini, puntavano a “indebolire il governo Ciampi”, allora alla guida del Paese, e a “diffondere il panico e la paura tra i cittadini in modo da favorire l’affermazione del progetto politico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”.

I dialoghi registrati nel 2021 – Secondo poi quanto riferisce oggi Repubblica in dialoghi registrati nel 2021 dalla Dia di Firenze l’ex senatore avrebbe detto al tesoriere di Fi che la sua difesa in tribunale “non è solo di Dell’Utri, è anche di Forza Italia. Anche del Presidente. Non è una cosa da sottovalutare”.

La difesa di Dell’Utri – ha definito “ipotesi incredibile e fantasiosa” quella della Dda fiorentina. Marina Berlusconi, dalle pagine de il Giornale, ieri ha invece scritto che suo padre è perseguitato anche da morto: “La Procura di Firenze ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante, quella di mafiosità”

Redazione

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