Più sanzioni, più pene, più manette. È questa la ricetta del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per contrastare le “troppe tragedie e salvare vite”, ha detto il segretario della Lega. A dettare la stretta l’impressionante e tragica sequenza di incidenti stradali mortali che si è consumata negli ultimi giorni in tutta Italia, in diverse occasioni schianti provocati da conducenti che avevano assunto alcol o droghe. “Troppe tragedie per colpa di chi guida ubriaco e drogato. Stiamo lavorando per intervenire sui Codici per aumentare sanzioni e salvare vite”, ha scritto su Facebook il ministro e segretario della Lega. Al momento le pene prevedono un massimo di 12 anni di carcere.

A Reggio Emilia un 32enne si è schiantato con la sua auto contro un casolare disabitato: a morire quattro persone, la compagna 22enne, il figlio di un anno e mezzo, il fratello e la sorella di lei di nove e 11 anni. L’uomo, ricoverato in ospedale in condizioni critiche, è risultato positivo a sostanze stupefacenti e alcol nel sangue. Così come il 23enne che ha investito Miriam Ciobanu, studentessa 22enne, nel trevigiano nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre. Stessa storia a Roma, nella tragedia di Francesco Valdiserri, investito due settimane fa sul marciapiede da una 23enne risultata positiva ai test.

Il post del ministro Salvini partiva proprio dalla cronaca: commentava proprio la notizia della strage di Reggio Emilia. Sul punto è intervenuto anche il capo della Polizia Lamberto Giannini che ha parlato della “responsabilità dei gestori dei locali per avere delle organizzazioni e dare dei servizi adeguati” come di “un’educazione importante” da dare “dal contesto delle famiglie e delle scuole. In particolare è necessaria una campagna di informazione che faccia presente quante insidie ci siano nella guida pericolosa”.

Secondo l’Osservatorio Asaps, Associazione Sostenitori Polstrada, i dati registrano solo nell’ultimo fine settimana di ottobre, dal 28 al 30, 29 morti sulle strade italiane: in 72 ore hanno perso la vita 14 automobilisti, undici motociclisti, due pedoni, un ciclista e un conducente di motocarro. Nessun incidente mortale è avvenuto in autostrada, numerosi quelli sulle strade extraurbane principali (16). La fuoriuscita di veicoli senza il coinvolgimento di terzi è stata invece causa di 17 vittime. Tra le 29 vittime, 12 avevano meno di 35 anni, tra cui tre bambini di 2, 10 e 12 anni. Sono 32 i bimbi che hanno perso la vita sulle strade nel 2022, mentre in tutto il 2021 furono 29.

“Dalla primavera scorsa almeno 70 di questi incidenti sono risultati collegati al consumo di alcol e droga, e si devono aggiungere ancora quelli del mese di ottobre, che non sono pochi”, ha detto al Gr di Radio 1 il Presidente dell’associazione Amici della Polizia Stradale Giordano Piserni. Secondo l’associazione almeno un incidente su dieci è provocato da conducenti sotto l’effetto di alcol o droghe. “In molti casi di pirateria stradale il conducente viene identificato a distanza di tempo mentre nel momento in cui ha avuto l’incidente magari era positivo. I controlli sono diminuiti come le disponibilità degli etilometri che spesso sono in revisione e quindi i controlli alcolemici sono rari, spesso sono successivi allo schianto e in questo modo il filtro di prevenzione non funziona più”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.