Colloqui e tensioni a Bruxelles
Incontro Meloni-Zelensky, la premier dopo le scintille con la Francia: “Macron inopportuno, nostra forza è compattezza”
Sarebbe stato Zelensky stesso, alla fine di uno degli incontri con i leader europei, a chiedere un colloquio a due con Giorgia Meloni. E così il presidente ucraino e la Presidente del Consiglio italiana hanno avuto un colloquio a due, un faccia a faccia in cui la premier ha confermato il sostegno di Roma a Kiev. Prima era stato annunciato da fonti europee che i bilaterali erano saltati a causa del forte ritardo nell’agenda dei lavori. Quindi la marcia indietro dopo la giornata di scintile sull’asse Roma-Parigi. Meloni dovrebbe andare a Kiev nelle prossime settimane, prima del 24 febbraio. Oggi è il 351esimo giorno di guerra in Ucraina.
Zelensky era a Bruxelles per partecipare al Consiglio Europeo: standing ovation per il presidente che ha chiesto armi (soprattutto nuovi caccia, jet) e sostegno all’Europa. “I vostri valori sono anche i nostri”, aveva detto in mattinata nell’intervento all’Europarlamento il Presidente ucraino. La premier avrebbe dovuto incontrare Zelensky con gli omologhi di Spagna, Polonia, Romania, Olanda e Svezia. Si è tenuto invece nel tardo pomeriggio il faccia a faccia. L’incontro è stato salutato da una stretta di mano e da un caloroso abbraccio tra la premier e il presidente ucraino, a margine della photo-opportunity con i 27 e i vertici delle istituzioni europee all’Europa Building. È la prima volta che Meloni e Zelensky si vedono di persona. Il presidente Zelensky ha manifestato la forte gratitudine per l’impegno di Roma. Solo qualche settimana fa era stata resa nota la telefonata tra i due.
In giornata la premier aveva criticato il Presidente francese Emmanuel Macron che che ieri ha accolto all’Eliseo il presidente ucraino assieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Francamente mi è sembrata più inopportuno l’invito a Zelensky di ieri. Perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia la compattezza e io capisco le pressioni di politica interna, il fatto di privilegiare le opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti in cui privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa e questo mi pare che fosse uno di quei casi”.
Macron aveva replicato con un no comment. “Ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, penso che eravamo nel nostro ruolo. La Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni sulla questione” dell’Ucraina, “perché abbiamo anche condotto insieme questo processo, penso che stia anche a Zelensky scegliere il formato che vuole” per i colloqui diplomatici. “Non posso dare dettagli sull’incontro con Macron e Scholz”, ha detto Zelensky a proposito. “C’è stato un incontro molto positivo, molto potente, molto positivo, non voglio annunciare dettagli in modo pubblico, ma lavoreremo al rafforzamento delle forniture militari”, ha detto il leader ucraini.
Cautela invece da parte dei leader europei sulle forniture di armi. A sostenere la posizione della premier anche Matteo Salvini, segretario della Lega, vice primo ministro e ministro delle Infrastrutture. “Mi spiace che Francia e Germania pensino da sole di poter rappresentare l’Europa. Senza l’Italia non si va da nessuna parte. E conto che Francia e Germania lo capiscano, perché escludere non serve a nessuno, non è utile e non è intelligente”.
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